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2021/08/21

La definizione garbata di chi parla con certezza di cose di cui in realtà non sa nulla: trasgressore epistemico

Grazie a una segnalazione di Stefano Zanero su Twitter, posso proporvi un termine tecnico, usabile anche come elegantissimo insulto, che definisce “chi ha la competenza o esperienza atta a dare giudizi in un campo ma si sposta in un altro campo nel quale non ha competenza ed esprime lo stesso giudizi”.

Il virgolettato proviene da un articolo di Nathan Ballantyne, della Fordham University, che si intitola Epistemic Trespassing ed è stato pubblicato in Mind di aprile 2019.

Il termine al quale mi riferisco deriva proprio dal titolo dell’articolo, ed è epistemic trespasser, che in italiano si potrebbe tradurre come “trasgressore epistemico” o “sconfinatore epistemico”.

L’articolo ne cita vari esempi: il due volte premio Nobel Linus Pauling, con la sua fissa per le mega-dosi di vitamina C come cura per il cancro; Richard Dawkins, biologo evolutivo, quando parla di religione; Neil deGrasse Tyson, astrofisico, quando parla di filosofia; e anche Sigmund Freud.

La prossima volta che vedete qualcuno parlare di cose di cui non sa niente, ditegli con tono neutro che sta compiendo una “interessante trasgressione epistemica“. Poi aspettate la sua reazione. 

Mi segnalano che c’è anche un altro termine del genere: ultracrepidarian, derivante addirittura da un aneddoto raccontato da Plinio il Vecchio. La stupidità è davvero eterna.

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