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2021/08/16

L’ennesima figuraccia del giornalismo: la foto falsa della bandiera su Kabul spacciata per vera

Ultimo aggiornamento: 2021/08/16 18:45.

Ho perso la pazienza. La gente disperata muore a Kabul, e coloro che dovrebbero informarci su questa tragedia fanno ancora una volta i cialtroni totali.

O un giornalista.

Gli anni passano e i giornalisti non imparano nulla. Nemmeno un concetto semplicissimo come controllare le fonti. E il suo corollario: non pubblicare la prima foto che trovi in giro. Le basi, insomma.

Dieci anni fa, i giornali italiani abboccarono in massa ai palesi fotomontaggi che ritraevano il cadavere di Osama bin Laden e li pubblicarono senza il benché minimo controllo. Poteva essere una buona occasione per imparare la lezione, scusarsi pubblicamente e fare in modo che non accadesse mai più, istituendo una semplice regolina: non si pubblicano foto di cui non è garantita la fonte. E magari aggiungendole un corollario: prima di pubblicare una foto, di qualunque fonte, chiediti se è almeno vagamente plausibile; nel dubbio, non pubblicarla.

E invece no. Tantissimi giornali e telegiornali italiani stanno pubblicando in queste ore un palese fotomontaggio che mostra una bandiera attribuita ai Talebani che hanno riconquistato Kabul.

A parte la natura dilettantesca del fotomontaggio, che dovrebbe rivelare immediatamente a chiunque che la foto è un falso, basterebbe considerare che quella bandiera dovrebbe avere dimensioni enormi e che per sventolare così dritta dovrebbe essere investita da un vento da uragano. Macché, al Vero Giornalista queste semplici osservazioni non interessano.

Questo è Gianni Riotta (copia permanente):

Screenshot e segnalazione di Paolo Mellere.
Screenshot del Corriere della Sera pubblicato da evaristegal0is.
Screenshot de Il Giornale pubblicato da evaristegal0is.
Screenshot de La Stampa pubblicato da evaristegal0is.

Arrivano segnalazioni di pubblicazione o messa in onda da parte di TGLa7, TG2, SkyTG24, ItaliaOggi, Il Giornale, La Stampa, Corriere della Sera, TG5. Altri casi vengono segnalati da Pagella Politica, che insieme a Open ricostruisce la fonte della foto originale e l’itinerario virale del fotomontaggio.

Questo non è giornalismo, questo è dilettantismo puro. O è la furberia di chi non gliene frega niente del proprio dovere di informare il lettore. Questi sono i giornalisti ai quali affidiamo il compito di raccontarci la tragedia afghana e che si dimostrano incapaci persino di riconoscere un fotomontaggio da due soldi.

E non mi si venga a dire “eh, ma l’abbiamo tolta”. No: una porcheria simile non andava pubblicata in partenza. Non avrebbe dovuto superare i controlli redazionali e quelli di chiunque avesse due neuroni da sfregare l’uno contro l’altro.

Matteo Salvini (tweet; copia permanente):


 

 

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