Le forze di polizia che hanno partecipato all’operazione hanno perquisito i
call center dai quali si sospetta che partissero truffe telematiche di
tutti i generi, dal romance scam (il finto corteggiamento che si
conclude con una richiesta di denaro per un’emergenza inesistente) alle frodi
bancarie online. Paradossalmente, l’Interpol segnala che sono in aumento i
criminali che si fingono funzionari dell’Interpol e si fanno dare denaro dalle
vittime che credono di essere sotto indagine.
L’annuncio dell’Interpol è interessante non solo per la vastità dell’azione di polizia, ma anche per la varietà delle tecniche di raggiro descritte.
Per esempio, a Singapore, la polizia ha salvato una persona molto giovane che era stata convinta con l’inganno a fingere di essere stata rapita, mandando ai genitori video in cui mostrava finte ferite e veniva fatta una richiesta di riscatto di un milione e mezzo di euro.
In Papua Nuova Guinea, un cittadino cinese è stato arrestato perché sospettato di aver frodato circa 24.000 vittime, per un totale di circa 34 milioni di euro, usando uno schema Ponzi di vendita piramidale.
Altri otto sospettati sono stati arrestati, sempre a Singapore, con l‘accusa
di aver creato uno schema Ponzi legato alle offerte di lavoro, nel quale le
vittime dovevano reclutare altri membri per guadagnare delle commissioni.
L’Interpol sottolinea inoltre il fenomeno in crescita dei money mule, ossia degli utenti che ricevono denaro sui propri conti, credendo di fare un lavoro onesto di intermediazione finanziaria, e scoprono solo in seguito che i soldi ricevuti provengono da reati e che quindi loro sono dei riciclatori inconsapevoli. L’Interpol cita anche il problema delle “piattaforme dei social media che stanno alimentando il traffico di esseri umani, intrappolando le persone in forme di schiavitù lavorativa o sessuale o in prigionia nei casinò o sui pescherecci.”
Naturalmente questi arresti da soli non bastano a fermare le attività criminali di questo genere, anche se sono un aiuto notevole oltre che una consolazione per le vittime. Serve anche una diffusa conoscenza di queste truffe e delle loro tecniche, in modo da saperle riconoscere. Magari voi avete già questa conoscenza, ma qualcuno nella vostra famiglia è più vulnerabile e meno informato. Parlatene e mettete in guardia:
- mai fidarsi dei contatti esclusivamente telefonici o via mail o messaggi;
- mai dare informazioni personali, anche se sembrano poco pericolose, se non si è sicurissimi dell’identità dei propri interlocutori;
- mai inviare denaro a nessuno, non importa quanto sia commovente la sua storia o quanto sia promettente la sua offerta di moltiplicare questo denaro;
- mai accettare proposte troppo belle per essere vere;
- nel dubbio, fermatevi, non fatevi mettere fretta da nessuno e chiedete aiuto a una persona fidata
-
e per finire, se un amico o un familiare vi dice che forse qualcuno sta
cercando di truffarvi, ascoltatelo: come
dice
Paul Ducklin della società di sicurezza informatica Sophos, non lasciate che
i truffatori vi separino dalle persone che amate, oltre che dai vostri
soldi.
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