Da pochi giorni alcuni dei punti di ricarica rapida di Tesla, i cosiddetti
Supercharger, accettano anche veicoli elettrici di altre marche anche
in Italia. Questo è un grande bonus per tutti gli utenti di auto elettriche,
che potranno così approfittare anche della vasta rete di ricarica rapida
dell’azienda, con oltre 35.000 stalli in tutto il mondo che offrono potenze
fino a 250 kW e sono situati presso alberghi e ristoranti ideali per una pausa
di viaggio.
Fino a novembre 2021, solo i veicoli Tesla potevano caricare presso le colonnine rapide di Tesla. Poi l’azienda ha iniziato ad abilitare alcune colonnine in Olanda nell’ambito di un progetto pilota (come ho raccontato su Fuori di Tesla: News). A giugno 2022 sono state abilitate altre colonnine rapide di Tesla in Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo e Svizzera (FdTN). Attualmente il progetto pilota è operativo anche in Francia, Norvegia, Regno Unito, Spagna, Svezia, Belgio, Austria, Islanda e Italia, secondo l’aggiornamento della pagina informativa di Tesla.
In Italia, i Supercharger abilitati alla carica di veicoli non-Tesla sono quelli indicati su questa mappa, ottenibile visitando https://www.tesla.com/it_IT/findus e disattivando tutte le opzioni tranne Supercharger disponibili per i veicoli non Tesla:
La mappa è consultabile anche nell’app di Tesla entrando nel proprio account e selezionando Carica il veicolo non Tesla, ma in questo caso mostra soltanto i Supercharger abilitati nelle vicinanze dell’utente.
Questa è invece la mappa di tutti i punti di ricarica rapida di Tesla in Italia (abilitati e non abilitati alla carica di veicoli di altre marche):
Per usare le colonnine abilitate con un’auto diversa da una Tesla, è necessario che l’auto abbia un connettore CCS Combo per la ricarica rapida (ce l’hanno quasi tutti i modelli recenti) e che l’utente sia residente in uno dei paesi inclusi nel progetto pilota e abbia installato sul proprio smartphone l’app di Tesla, abbinandola a una carta di credito e creando un account.
Fatto questo, l’utente può recarsi a uno dei Supercharger abilitati, collegare l’auto allo stallo, selezionare lo stallo nell’app e avviare la carica. Gli utenti di auto Tesla non hanno bisogno di usare l’app: semplicemente collegano l’auto allo stallo e la carica si avvia automaticamente. I prezzi sono indicati nell’app e variano a seconda del sito e dell’orario.
L’apertura della rete di ricarica Tesla a tutte le marche potrebbe eliminare alcune delle riluttanze attualmente esistenti verso le installazioni dei Supercharger, per esempio presso le aree di servizio delle autostrade italiane. Finora si poteva obiettare che installare un Supercharger favoriva solo le auto elettriche di Tesla: ora comincia a non essere più così. Inoltre l’uso a pagamento da parte di utenti di altre marche (a tariffe maggiori rispetto agli utenti Tesla) porterebbe a Tesla maggiori ricavi, investibili in una ulteriore espansione della rete di ricarica.
Per contro, questa apertura toglie ai proprietari di auto Tesla il vantaggio di disporre di una rete di ricarica esclusiva e garantita: ora gli stalli saranno maggiormente contesi.
Il progetto pilota procede con una certa cautela anche perché sono emersi alcuni problemi strettamente pratici: per esempio, gli utenti delle auto non-Tesla che hanno la presa di ricarica situata lungo la fiancata anziché verso il muso o la coda si sono accorti che i cavi di alcuni Supercharger sono troppo corti per raggiungere la loro presa, e quindi si trovano a parcheggiare di traverso, occupando più stalli, per poter caricare.
Questo problema si presenta presso i Supercharger che hanno le colonnine disposte di traverso, in fondo allo stallo, mentre quelli che hanno le colonnine disposte di taglio, come divisori dei vari stalli, non comportano alcun ostacolo per chi ha la presa sulla fiancata.
Tuttavia un’auto che ha la presa sulla fiancata sinistra, come per esempio la Audi e-tron mostrata qui sotto, si trova a usare la colonnina che invece verrebbe usata da una Tesla parcheggiata nello stallo alla sua sinistra. Lo stallo a sinistra di quello occupato è quindi inutilizzabile per una Tesla (ma è accessibile per un’altra Audi).
Nessun problema, insomma, se le auto in ricarica presso questi Supercharger “di taglio” sono tutte Tesla o tutte non-Tesla, ma se si mescolano si perde l’accessibilità di qualche stallo.
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