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2009/10/02

L’antivirus di zio Ballmer

Debutta Security Essentials, il nuovo antivirus di Microsoft


Dal 29 settembre scorso, gli utenti di Windows XP, Vista e 7 possono scaricare gratuitamente dal sito apposito di Microsoft un programma, chiamato Security Essentials, che oltre alla protezione contro i virus informatici veri e propri offre anche tutela contro altri tipi di minaccia informatica, come i trojan horse, i rootkit e lo spyware.

Security Essentials non fa parte degli aggiornamenti automatici di Windows: non ha data di scadenza o periodi di prova. L'unica limitazione è che il software verifica che il Windows sul quale viene installato abbia una regolare licenza d'uso. Se avete già installato altri prodotti antivirus, Security Essentials può andarvi in conflitto e quindi occorre rimuoverli seguendo le apposite istruzioni fornite da Microsoft.

L'uso di Security Essentials non sostituisce il firewall, non offre protezione contro il phishing. Naturalmente occorre continuare ad installare gli aggiornamenti di sicurezza del sistema operativo e del browser man mano che si rendono disponibili e a comportarsi in modo informaticamente prudente. L'aggiornamento di Security Essentials per riconoscere nuove minacce è automatico, come avviene con qualunque antivirus, ed è gratuito.

Security Essentials è il secondo tentativo di Microsoft di entrare nel mercato degli antivirus: il primo, Windows Live OneCare, era a pagamento ed è stato ritirato a giugno 2009 senza aver raggiunto quote di mercato significative. Non è l'unico gratuito: ci sono alternative come AVG, Avast, Avira, che oltretutto non fanno domande sulla licenza d'uso di Windows.

Il prodotto di Microsoft ha suscitato recensioni positive: nei primi test effettuati dal laboratorio indipendente AV-Test.org si è dimostrato leggero, snello e capace quanto i principali antivirus gratuiti, soprattutto nell'evitare i falsi positivi, che sono uno dei problemi più seri in questo campo, perché se l'antivirus identifica erroneamente come infetto un file di sistema e lo mette in quarantena, il sistema operativo può smettere di funzionare.

Le critiche principali riguardano il fatto che l'antivirus di Microsoft non riattiva il firewall di Windows dopo che è stato disattivato da alcuni programmi ostili e che è risultato carente nel rilevamento delle minacce informatiche basato sul comportamento (behavior-based detection), che è una delle tendenze moderne degli antivirus ma è assente anche in molti altri antivirus gratuiti. Invece di identificare i virus e le minacce in base alla loro "impronta digitale" e dipendere quindi da un archivio di "impronte" già schedate che giocoforza è sempre in ritardo, questa tecnica si propone di identificare i software ostili in base a quello che fanno: connessioni anomale, cancellazioni o scritture in aree sensibili del sistema operativo, e così via sono sintomi di un potenziale virus.

Naturalmente le società che producono antivirus temono parecchio la discesa in campo del colosso Microsoft, ma qui in realtà c'è in gioco più che un mercato competitivo. Sono moltissimi gli utenti Windows che navigano senza alcuna protezione e finiscono vittima di virus e falsi antivirus truffaldini, e l'introduzione di un antivirus gratuito targato Microsoft, e soprattutto pubblicizzato massicciamente a differenza dei concorrenti, potrebbe avere lo stesso effetto benefico per l'ecosistema di tutta Internet che ebbe qualche tempo fa l'introduzione del firewall di Windows, grazie alla quale il problema diffusissimo dei worm fu praticamente eliminato. L'importante, insomma, è che gli utenti prendano l'abitudine di proteggersi.

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