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2011/07/15

Podcast RSI 2011/07/15 - I testi della puntata

Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.

Google+, 10 milioni di iscritti in 3 settimane

Google+, il neonato social network del gigante della ricerca online, festeggia i suoi primi dieci milioni di iscritti, conquistati nel giro di tre settimane e ancora prima del debutto ufficiale, previsto per il 31 luglio. Google+ è ancora nella fase di test e accessibile solo dietro invito, ma questo non ha impedito la sua crescita esplosiva.

10 milioni sembrano tanti, ma sono briciole rispetto ai 700 milioni del rivale Facebook, e il boom iniziale è stimolato dalla curiosità e dalla voglia di provare la novità e poterla esibire. Un'altra motivazione ricorrente è il desiderio di dare un taglio al passato e ricominciare da capo senza gli "amici" (in realtà sconosciuti) e senza gli imbarazzi accumulati nel corso del tempo negli altri social network.

Ma Google+ ha una selva di nuove opzioni, funzioni e regole di privacy da imparare a governare, e il flusso di notifiche via mail può rivelarsi irritante (per fortuna è disattivabile). Come in ogni social network, c'è inoltre il problema di regalare a qualcuno la mappa completa delle proprie amicizie, stavolta ordinata addirittura per livelli.

Paradossalmente, proprio gli inventori di Facebook e Google+, servizi per i quali la privacy degli utenti è un optional da conquistare e una merce da vendere, sono riluttanti a concedere la propria privacy. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha reso privato l'accesso al suo account Google+ in modo che gli utenti comuni non potessero sapere quanti seguaci aveva. Anche Larry Page e Sergey Brin, di Google, hanno fatto lo stesso. Quando i media specialistici se ne sono accorti, però, i tre hanno fatto dietrofront.

Fonti: Social Statistics, ZDNet, The Inquirer.

Stampanti tridimensionali anche al cioccolato

Sembra fantascienza ma non lo è: il video che sta spopolando su Internet, con quasi quattro milioni di visualizzazioni, e mostra una sorta di stampante che fabbrica una chiave inglese a rullino funzionante partendo da una scansione tridimensionale di una chiave inglese tradizionale, è reale.

La tecnologia delle stampanti 3D, quelle che producono oggetti solidi costruendoli per strati successivi di materiale, sta facendo passi da gigante. La stampante mostrata nel video è della Z Corporation statunitense, ma ci sono altre aziende, come la 3D Systems, i cui apparecchi propongono risultati altrettanto impressionanti. I dubbi sull'autenticità del video (alcuni utenti di Youtube avevano sospettato ritocchi) sono stati fugati dalla spiegazione di un portavoce della Z Corporation, che ha chiarito che alcuni passi del procedimento visto nel video sono stati riassunti e il ritocco del modello digitale fa parte del normale processo di creazione, come riassume il sito antibufala Snopes.com.

Questi dispositivi vengono utilizzati industrialmente per la creazione rapida di prototipi in moltissimi campi, ma c'è chi si spinge oltre e va verso applicazioni forse frivole ma sicuramente gustose: la stampante tridimensionale che usa come "inchiostro" il cioccolato. Liano Hao, dell'università britannica di Exeter, ne ha presentato il prototipo di recente. Il problema principale, a quanto pare, è ottenere del cioccolato che abbia un buon sapore ma sia "stampabile".

Panico su Facebook: vasetti Nestlé con pezzi di vetro

Sta impazzando su Facebook un allarme riguardante i prodotti della Nestlé:

ATTENZIONE, AVVISO IMPORTANTE!!! Avviso importante per tutti i genitori, nestlè sta chiedendo a tutti di restituire tutti gli alimenti per bambini alle banane con scadenza 2012; possono contenere pezzi di vetro. Copia e incolla per tutte le madri e per la sicurezza dei bambini Codice a barre 761303308973, anche se non sei un genitore copia ed incolla sulla tua bacheca puoi salvare una vita.

La Nestlé ha pubblicato un comunicato stampa in italiano, francese, inglese e spagnolo che chiarisce che l'allerta è reale ma riguarda un solo prodotto Nestlé (P'tit Pot, non tutti; riguarda un lotto venduto unicamente in Francia; specifica un lotto ben preciso, L 10980295, il cui codice a barre è molto simile a quello indicato nell'appello: l'appello scrive 761303308973, Nestlé scrive 7613033089732 (con un "2" in più in coda); non riguarda tutti i prodotti con scadenza 2012, ma soltanto i P'tit Pot con scadenza ottobre 2012 del lotto L 10980295.

Il ritiro è dovuto al fatto che un solo consumatore in Francia ha trovato un singolo pezzo di vetro in un solo vasetto. Non è quindi il caso di inoltrare un allarme gonfiato oltre misura: è molto più saggio avere sempre attenzione con tutti gli alimenti invece di focalizzare le proprie paure su un singolo prodotto, magari col rischio di considerare sicuri gli altri e abbassare la guardia.

Lady Gaga, canale Youtube chiuso e riaperto

Nei giorni scorsi i fan di Lady Gaga hanno trovato misteriosamente disattivato il suo canale Youtube ufficiale (www.youtube.com/user/ladygagaofficial). Spariti tutti i video, le canzoni, i messaggi, le foto. Al posto di Lady Gaga c'era la dicitura "This account has been suspended due to multiple or severe violations of YouTube's Copyright Policy": "questo account è stato sospeso a causa di violazioni multiple o gravi delle Norme di Copyright di Youtube". Poi nelle prime ore di stamattina è tornato tutto come prima. Cos'è successo?

Anche i grandi della musica finiscono nelle trappole del copyright pensato per tutelarli: a quanto risulta, infatti, il canale è stato sospeso dal 12 luglio a causa di un disaccordo fra Lady Gaga e una società giapponese, la Media Interactive Inc., nato in seguito all'apparizione di Lady Gaga nel programma SMAP X SMAP della TV giapponese.

Durante il programma la cantante ha presentato un medley di canzoni e il video dell'esibizione è stato pubblicato sul suo canale Youtube ufficiale, ma la Media Interactive non avrebbe approvato la pubblicazione e sarebbe titolare dei suoi diritti.

Il blackout di ieri mette in luce le difficoltà che incontrano anche gli addetti ai lavori nel districarsi nei meandri del copyright e la vulnerabilità degli attuali sistemi di gestione dei contenuti online. Lady Gaga è fra gli artisti più popolari della Rete: il suo Bad Romance è stato visto quasi 400 milioni di volte su Youtube e i suoi seguaci su Twitter sono oltre 11 milioni.

Fonti: BBC, TimeOut.jp.

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