L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Venerdì scorso è andata in onda una nuova puntata del Disinformatico radiofonico che faccio per la Radiotelevisione Svizzera: se vi interessa, il podcast è scaricabile. C'è anche quello della puntata precedente, che non ho fatto in tempo a segnalare in questo blog. In queste due puntate ho toccato gli argomenti che segnalo qui sotto e per alcuni dei quali ho scritto i consueti articoli d'accompagnamento.
Datagate: il mito di non avere niente da nascondere. Molti hanno interpretato il Datagate, la fuga di notizie riguardanti le intercettazioni a tappeto effettuate dall'NSA statunitense, come un problema che riguarda soltanto terroristi, criminali e politici. Safe and Savvy, un blog dedicato alla sicurezza informatica e gestito da F-Secure, ha pubblicato un articolo che smonta il mito diffuso secondo il quale soltanto i disonesti hanno qualcosa da nascondere e quindi chi è onesto non si dovrebbe preoccupare di essere sorvegliato. Insieme a Luigi Rosa ne ho preparato una traduzione in italiano. È interessante notare come delle considerazioni a prima vista puramente tecniche abbiano delle implicazioni sociali così profonde.
WeChat, risultati delle prove di stalking. Insieme agli ascoltatori ho provato a vedere quanto è facile localizzare un utente di WeChat. Risultato: decisamente troppo facile. I dettagli sono in questo articolo e altre info sono qui.
Addebiti per trasmissione dati in roaming nonostante il roaming fosse disattivato. Ho continuato i test sui costi di roaming (voce e dati) per la trasmissione Patti chiari e confermo (insieme ad altri utenti) il fenomeno del roaming dati effettuato (con conseguente addebito) nonostante il roaming dati fosse disattivato. Se volete darmi una mano e conoscere i particolari, date un'occhiata a questo articolo [nota: il link è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale].
Internauti europei: tre su quattro usano la stessa password per più siti. Un sondaggio pubblicato dall'Eurobarometro rivela un quadro della sicurezza informatica europea ben poco confortante. Il link per scaricarlo e alcuni dati salienti sono in questo mio articolo.
Password di Adobe rubate: come sapere se siete a rischio. Adobe s'è fatta soffiare milioni di password degli utenti che hanno registrato la propria copia del software dell'azienda. Meglio verificare se siete fra i derubati (dettagli).
La truffa dell'“assistente finanziario” su Internet: come riconoscerla. Anche siti di buona reputazione come LinkedIn contengono inserzioni dall'aria rispettabile, che però corrispondono a riciclatori di denaro rubato: ecco come riconoscerle ed evitare di finire per fare i ricettatori.
Ho anche celebrato i 50 anni di Doctor Who (ai quali Google ha dedicato un Doodle eccezionale) e segnalato il rischio degli allegati protetti da password usati per disseminare malware come Cryptolocker.
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