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2014/08/28

“Paolo, risponderesti alle domande di questo ennesimo video complottista?” Ma anche no

Spesso mi capita di ricevere la richiesta di guardare un video di qualche sostenitore di tesi di complotto e poi rispondere dettagliatamente alla sua montagna di presunti misteri e alla sua diarrea di domande. Ho preparato una risposta standard che magari può essere utile ad altri che si trovano nei miei panni, per cui la pubblico qui.


Buongiorno,

purtroppo non ho ore di tempo da dedicare all'ennesimo video dei sostenitori delle tesi di complotto. In realtà dovrei dedicare molto più tempo della semplice durata del video, perché ogni singola affermazione andrebbe verificata, ogni singola fonte andrebbe trovata, ogni singola immagine andrebbe controllata per eventuali tagli o manipolazioni: questo è necessario perché i sostenitori delle tesi alternative sono già stati colti ripetutamente a tagliare, manipolare e mentire per sostenere le proprie idee preconcette.

Fare tutta questa verifica sarebbe un lavoro immenso, che dovrei oltretutto fare gratuitamente. Purtroppo non vivo di rendita, per cui non posso permettermi di togliere così tanto tempo al lavoro remunerato del quale anch'io, come tutti, ho bisogno per campare.

Inoltre presumo che molte delle domande presentate nel video abbiano già avuto abbondante risposta dagli esperti di settore, ma che il complottista, come al solito, non si sia informato o semplicemente abbia rifiutato la risposta fornita. Cosa spinga un inesperto della materia, quale è il realizzatore di quel video, a rifiutare le risposte degli esperti è una domanda molto interessante.

Se i sostenitori delle tesi alternative vogliono risposte ai propri dubbi, non devono fare altro che incaricare degli esperti qualificati nei settori tecnici pertinenti e chiedere a loro di rispondere in dettaglio e di formalizzare quei dubbi, sotto forma di articoli scientifici documentati, da sottoporre per verifica alle riviste specialistiche dei settori interessati.

Questo è quello che si fa in qualunque campo nel quale si voglia realmente fare ricerca scientifica e fornire chiarezza: si interpellano gli esperti, e se gli esperti confermano la tesi, la si pubblica (con accurata documentazione) in una rivista scientifica, dove verrà vagliata da altri esperti. In tutti questi anni, però, nessuno dei sostenitori delle tesi alternative lo ha fatto, preferendo invece vendere DVD e produrre video interminabili. Vale la pena di chiedersi perché.


Cordiali saluti,

Paolo Attivissimo

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