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2014/08/25

Recensione: Gateway to Space

Ieri sono stato alla Fiera di Udine a vedere la mostra Gateway to Space. Dal punto di vista museale non è un granché: gli oggetti autentici esposti sono pochi (la pietra lunare Apollo annunciata non c'era, o perlomeno io non l'ho vista) e le ricostruzioni delle tute esposte sono molto superficiali. Se siete appassionati di spazio, resterete probabilmente a bocca asciutta.

Ma dal punto di vista del coinvolgimento del pubblico la mostra funziona. I modelli sono grandi e belli: sono notevoli, in particolare, le repliche in grandezza reale della minuscola capsula Mercury e della grande futura capsula Orion, e il grande modello del Saturn V (ma stona il Rover, l'auto lunare delle missioni Apollo, che è una replica davvero approssimativa). I pannelli illustrativi sono ricchi e dettagliati (sia pure con qualche scivolone di traduzione), lo spazio espositivo è ampio e non soffocante e le sezioni interattive funzionano bene.

Credit: Gabriella Cordone Lisiero
Gli appunti giovanili di Von Braun sono una copia,
non l'originale (la didascalia della mostra lo dice).

No, Russ 'Moon' Circling Earth non vuol dire Sonda lunare russa gira intorno alla Terra.
Vuol dire “Luna” russa gira intorno alla Terra.

Per un fan di Skylab come me è stato un piacere vedere la replica del pavimento speciale
e delle scarpe prensili usate sulla prima stazione spaziale statunitense.

Una copia ragionevolmente fedele del gabinetto della
Stazione Spaziale Internazionale.

Simulacro della capsula Orion in grandezza reale.


Fra le occasioni interattive segnalo, in particolare, la “MIR” (in realtà un simulacro visitabile molto approssimativo di una stazione spaziale), che ha la particolarità di essere ruotata rispetto al pavimento in modo che tutte le pareti interne siano inclinate (foto qui accanto), creando un fortissimo senso di disorientamento che rende bene l'idea di cosa significa trovarsi nello spazio in assenza di peso, quando gli occhi e i sensori d'equilibrio del corpo mandano al cervello segnali totalmente discordanti.



Una citazione speciale, per me, va al gimbal rig che vedete qui sotto, ispirato a quello concepito per valutare la reazione fisiologica alle sollecitazioni che possono verificarsi durante un volo spaziale. Non ho resistito. Sarà l'addestramento speciale al quale siamo sottoposti noi agenti disinformatori prezzolati del Nuovo Ordine Mondiale, saranno gli impianti bioplasmatici, sarà che io sono in realtà un rettiliano non umano, come dicono gli sciachimisti e gli altri complottisti, ma a me ha fatto molto meno effetto di quello che si potrebbe pensare guardando il video.

Credit: Gabriella Cordone Lisiero.


In conclusione: se volete avvicinare i giovani o i neofiti all'avventura spaziale, Gateway to Space è un ottimo primo passo (credo, per esempio, che il gruppetto di persone che ha seguito la mia lezione involontaria sul funzionamento in dettaglio del gabinetto spaziale davanti alla sua replica ne porterà a casa un ricordo molto particolare). Ma se siete cultori che pretendono rigore storico e precisione nelle ricostruzioni, rimarrete probabilmente delusi.

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