Cerca nel blog

2019/07/27

Chris Kraft, l’uomo che inventò il Controllo Missione, 1924-2019


Il 22 luglio scorso è morto a 95 anni Christopher Columbus Kraft. È un nome che a molti non dirà nulla, ma è quello dell’uomo che creò il concetto stesso di “controllo missione”. Kraft sviluppò l’organizzazione, le procedure operative e la cultura della NASA che permisero di fare qualcosa che diamo per scontato nell’apparente facilità e regolarità delle missioni spaziali di oggi: prendere un essere umano, ficcarlo in cima a una bomba ad altissimo potenziale, farla detonare in modo controllato, sparare quell’essere umano a velocità ipersoniche e riuscire a non ucciderlo.

Kraft, ingegnere aeronautico, entrò a far parte dello Space Task Group della NASA nel 1958 e fu il primo direttore di volo del neonato ente spaziale statunitense. Creò personalmente i processi di pianificazione e di controllo delle missioni, coprendo campi diversissimi come le radiocomunicazioni spaziali, la localizzazione dei veicoli, la risoluzione dei problemi in tempo reale e il recupero degli equipaggi. A quell’epoca era tutto da inventare: non c’erano manuali, esperienze, precedenti ai quali attingere.

Durante il programma Apollo, che culminò con sei allunaggi fra il 1969 e il 1972, Kraft divenne il direttore delle operazioni di volo al Manned Spaceflight Center: divenne sua la responsabilità per la pianificazione, l’addestramento e l’esecuzione di ciascuna missione, fino ad Apollo 12 nel 1969, quando divenne vicedirettore dell’MSC. Si occupò poi dei programmi Skylab (la prima stazione spaziale americana), del volo congiunto russo-americano Apollo-Soyuz e dei primi voli dello Space Shuttle, concludendo la propria attività alla NASA nel 1982.

Chris Kraft, al centro, festeggia l’allunaggio di Apollo 11 nel 1969.


Dal 2011 l’edificio 30 del Johnson Space Center, dove si trova lo storico Controllo Missione della NASA, porta il suo nome. Il suo libro autobiografico Flight: My Life in Mission Control è una lettura obbligatoria per chiunque voglia realmente capire lo straordinario processo organizzativo che consente a centinaia di specialisti di prendere decisioni di vita o di morte nel giro di pochi secondi e gli infiniti problemi di un compito così delicato. Gli sopravvivono la moglie Betty Anne, con la quale era sposato dal 1950, e i loro due figli. L’ente spaziale lo ricorda in questa pagina e gli ha dedicato questo video commemorativo.



Fonti aggiuntive: BBC. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.

Nessun commento: