Se avete l’Assistente Google sul vostro smartphone, ora potete dirgli frasi come “aiutami a parlare inglese” oppure “attiva la modalità interprete” per attivare Google Traduttore appunto in modalità interprete: voi parlate e dal telefono esce subito dopo la traduzione, letta da una voce sintetica che per qualche strano motivo nel mio caso è femminile per default anche se la voce dell’Assistente è maschile.
La traduzione a voce è accompagnata dalla comparsa del testo corrispondente sullo schermo.
I risultati sono notevoli, a patto di essere in un ambiente piuttosto silenzioso e di scandire bene le parole formando frasi complete, senza tutte le imperfezioni tipiche della conversazione quotidiana. Non sostituirà la finezza e la diplomazia di un bravo traduttore umano, ma se vi serve comunicare a livello elementare in una lingua che non conoscete affatto può essere molto utile. Google Traduttore ne supporta una quarantina.
Attenzione, però, ai fraintendimenti: usate frasi semplici e scegliete espressioni non ambigue. Meglio dire “Posso parcheggiare qui la mia automobile?” invece di “Metto qui la macchina?”, per esempio.
Sarà molto interessante vedere come si comporta con il parlato televisivo o radiofonico, o con i discorsi pubblici.
Ovviamente bisogna tenere presente che tutto quello che si dice o scrive in Google Traduttore viene presumibilmente letto, analizzato e archiviato da Google, per cui è importante valutare il contenuto delle conversazioni prima di usare questo genere di strumento.
Fonti: Google, Telefonino.net.
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