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2020/04/10

No, non c’è collegamento fra 5G e coronavirus

Circola parecchio una tesi di complotto secondo la quale le installazioni delle antenne di telefonia 5G sarebbero collegate alla pandemia in qualche modo, argomentando che il 5G è stato installato per la prima volta proprio a Wuhan, epicentro del contagio.

Ma i fatti dimostrano che il nesso è del tutto illusorio: FullFact ha verificato che in realtà Wuhan è stata semplicemente una delle tante città cinesi a sperimentare inizialmente il servizio 5G, e le altre, come Beijing, Shanghai e Guangzhou, non sono state interessate dal coronavirus.

Bufale un Tanto al Chilo ha provato a verificare se la mappa della copertura 5G in Italia corrisponde alla mappa della diffusione del contagio: le due cartine qui accanto parlano da sole. Lo stesso vale per la Svizzera, mettendo a confronto questa mappa dei contagi con quella degli impianti 5G.

Ancora una volta, con sentimento: non ci sono prove di dannosità del 5G agli esseri umani. Il 5G non ha nulla di misterioso, magico o strano rispetto al 4G: si tratta semplicemente di onde radio, come quelle che usiamo da decenni per la radio, appunto, e per la televisione oltre che per la telefonia mobile.


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