Pubblicazione iniziale: 2021/03/04 1:01. Ultimo aggiornamento: 2021/03/10 8:30.
Poco fa SpaceX ha fatto volare il prototipo numero 10 della sua Starship, facendolo salire a circa 10 chilometri di quota per poi fermarsi a mezz’aria ed effettuare una discesa controllata con atterraggio finale. A differenza dei test precedenti, stavolta il veicolo ha frenato correttamente, si è fermato in volo librato sopra la piazzola di atterraggio, sostenuto soltanto dalla spinta di due dei suoi tre motori (uno spento intenzionalmente), e poi è atterrato, anche se un po’ bruscamente e con una lieve pendenza.
La pendenza potrebbe essere stata causata almeno in parte dal mancato funzionamento di una delle zampe di atterraggio, che in questo video si vede oscillare invece di bloccarsi in posizione:
Video from @LabPadre's stream show SN10's landing legs damaged during landing.
— Toby Li (@tobyliiiiiiiiii) March 4, 2021
I wonder if Starship SN10 would've still exploded if it had landed on the legs properly.🤔 pic.twitter.com/gMpgKTuJEe
Vari minuti dopo l’atterraggio, però, c’è stato il gran finale a sorpresa:
An amazing shot of Starship SN10's post-landing Rapid Unplanned Disassembly (RUD) after Wednesday's test flight.
— Chris B - NSF (@NASASpaceflight) March 3, 2021
➡️https://t.co/bOsEo1u0u0 pic.twitter.com/FmNtYBFmIe
È comunque un progresso; non dimentichiamoci che si tratta di voli
sperimentali dai quali si raccolgono enormi quantità di dati ed esperienze
comunque vadano. Il concetto di scendere in “spanciata” per frenare e
poi raddrizzarsi per poi atterrare usando soltanto i motori è stato
dimostrato. C’è solo (si fa per dire) da migliorare il molleggio dell’atterraggio. Ma è proprio per questo che si fanno i test con i prototipi semplificati e a basso costo.
E a differenza di altri progetti spaziali (SLS, in ritardo di almeno due anni e fuori budget di 2 miliardi di dollari), questo costa poco e migliora in fretta. Il prossimo prototipo, il numero 11, è quasi pronto.
2021/03/10 8:30. Elon Musk ha spiegato le ragioni del problema post-atterraggio: un impatto col suolo troppo violento, a circa 10 m/s, durante l’atterraggio ha fatto cedere alcune zampe e parte della parete laterale di base. A sua volta, l’impatto brusco è stato causato da una spinta insufficiente erogata dal motore, probabilmente a causa dell’ingestione di elio presente nel serbatoio di testa del veicolo. Ha aggiunto che sono già in corso modifiche per il prototipo successivo, SN11. Inoltre si è assunto la responsabilità dell’ingestione di elio, dovuta a una modifica fatta per evitare l’esplosione avvenuta con il prototipo SN8: “L’elio nel serbatoio di testa è stato usato per evitare il collassamento della stabilizzazione del propellente [ullage] dovuto allo sciabordio [slosh], avvenuto nel volo precedente. Colpa mia che ho approvato. Al momento sembrava una buona idea.”
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