Fonte:
Avira/Krebs on Security. |
Di solito, quando qualcuno mi chiede quale antivirus usare, rispondo che grosso modo uno vale l’altro: l’importante è usarne uno, tenerlo aggiornato e stare alla larga dagli antivirus fasulli che appaiono spesso nelle pubblicità di Internet. È già tanto rispetto a quello che fanno molti utenti, ossia assolutamente niente oppure, peggio ancora, installare qualche antivirus farlocco che dà un falso senso di protezione. Ma forse sarò costretto a cambiare consiglio.
Due noti antivirus, Norton360 e Avira, hanno infatti iniziato qualche mese fa a integrare nelle proprie installazioni un cryptominer, ossia un programma che genera criptovalute. Nel caso specifico, genera la criptovaluta Ethereum.
I soldi digitali così prodotti vengono suddivisi fra l’utente e l’azienda
produttrice dell’antivirus. Norton e Avira si prendono il 15%, più una
commissione su ogni transazione, e il resto va all’utente. Tutto il meccanismo
è descritto in una
sezione apposita del sito di Norton
e in
una analoga del sito di Avira.
Il problema è che generare criptovalute richiede un uso molto intensivo del
computer dell’utente, per cui questo guadagno in realtà si paga sotto forma di
consumo di energia elettrica e di surriscaldamento e rallentamento del
computer. Per chi non usa le criptovalute, poi, non c’è proprio nessun
guadagno ma solo una perdita.
Va chiarito che l’installazione del cryptominer non è automatica: avviene solo su computer dotati di scheda grafica piuttosto potente (per esempio una NVIDIA o AMD con almeno 6 GB di memoria) e viene proposta all’utente durante la prima installazione dell’antivirus, secondo la formula chiamata opt-in, ma molti utenti sono abituati a cliccare distrattamente sulle varie richieste che compaiono durante le installazioni e quindi è facile che si ritrovino con un cryptominer installato senza volerlo.
La decisione di Norton e Avira
non è stata gradita
da molti
addetti ai lavori
e da
parecchi utenti. È vero che Avira è un prodotto gratuito, per cui lasciare che questo
antivirus guadagni qualcosina è una sorta di forma di pagamento, ma è spesso
un pagamento inconsapevole. Norton360, invece, è un prodotto a
pagamento, per cui l’utente
finisce in un certo senso per pagarlo due volte.
Se avete installato di recente uno di questi prodotti e notate che il vostro computer è più lento del solito o fa girare più spesso la ventola di raffreddamento, può darsi che abbiate installato il cryptominer senza accorgervene. E qui arriva l’altro problema che sta facendo arrabbiare gli utenti: disinstallare il cryptominer non è affatto facile.
Bisogna infatti trovare un file specifico, di nome Ncrypt.exe, e rimuoverlo. Ma per rimuoverlo bisogna andare nelle impostazioni e disattivare la protezione contro le alterazioni, come descritto in una pagina del sito di Norton che non è certo facile da trovare per un utente medio. Una volta rimosso il file, bisogna poi riattivare la protezione contro le alterazioni dell’antivirus. Tutte cose che portano via tempo. E il tempo è denaro, specialmente se richiede l’intervento di uno specialista: forse è meglio scegliere direttamente un antivirus a pagamento che non comporta tutte queste complicazioni.
Fonti:
Slashdot,
Digital Trends,
Wired,
The Register,
Punto Informatico,
The Register.
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