Siamo abituati alle illustrazioni artistiche che mostrano le sonde spaziali
mentre si avvicinano al pianeta o altro corpo celeste che devono visitare. Ma
queste non sono illustrazioni: sono foto della parte orbitale della
sonda cinese Tianwen-1, nelle vicinanze di Marte. La sonda è partita dalla Terra il 23 luglio 2020 ed è arrivata in orbita marziana a febbraio del 2021.
Queste fotografie sono state ottenute sganciando dalla sonda un piccolo subsatellite contenente una fotocamera, che ha scattato le immagini e le ha trasmesse alla sonda via WiFi. Un sistema semplice e geniale.
Anche il rover Zhurong, una volta sganciatosi dalla sonda Tianwen-1 e atterrato su Marte in 14 maggio 2021, ha rilasciato una piccola fotocamera sul suolo marziano e poi si è allontanato per farsi fotografare accanto al lander che l’ha trasportato dall’orbita fino alla superficie del pianeta rosso.
Un sistema decisamente più semplice e versatile di quello usato dai rover marziani statunitensi, i cui autoritratti sono ottenuti attraverso un collage di fotografie nelle quali il braccio robotico del rover
regge la fotocamera e viene poi cancellato digitalmente. Questo metodo produce foto leggermente artificiose e non consente inquadrature da
lontano dei nostri emissari robotici, che permetterebbero di apprezzare
meglio le dimensioni e il contesto del paesaggio marziano.
Perché non si fanno più spesso scatti come questo? Le immagini sono importanti per la comunicazione della scienza. Senza comunicazione, il contribuente non capisce dove vanno i suoi soldi, e non tutti i contribuenti hanno interesse per le indagini sui campi magnetici o sulla geologia dei pianeti. Una foto parla un linguaggio universale, e la Cina l’ha capito benissimo.
Fonti: CNSA Watcher, Space.com, Planetary.org.
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