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2015/09/28

La NASA oggi annuncerà la soluzione di un “mistero marziano”. Tranquilli, niente ET neanche stavolta

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La NASA ha annunciato per oggi una “importante scoperta scientifica derivante dall'esplorazione continua di Marte”. La scoperta verrà resa nota durante una conferenza stampa alle 11:30 EDT di oggi (17:30 ora dell'Europa centrale).

Visto il precedente dell'annuncio in pompa magna della NASA rivelatosi poi abbastanza deludente rispetto all'attesa creata, non è il caso di scaldarsi immaginando, come stanno facendo alcuni (hashtag #askNASA e Mars su Twitter, per esempio), che la NASA abbia intenzione di annunciare la scoperta della vita o altre cose altrettanto clamorose.

I dettagli della notizia sono già stati diffusi nei giorni scorsi a vari giornalisti specializzati in tutto il mondo, come è consuetudine della rivista Nature Geoscience che ha chiesto l'embargo: se fosse qualcosa di davvero clamoroso, qualcuno avrebbe violato l'embargo. Inoltre la notizia circola già negli ambienti delle prepubblicazioni. Tra poco, comunque, lo sapremo direttamente dalla conferenza stampa, che riassumerò qui in tempo reale.


17:15 CET


C'è acqua liquida corrente oggi su Marte. La notizia è uscita su varie fonti qualche minuto prima dell'inizio della conferenza stampa (Le Scienze, Focus, La Stampa, BBC).

Le striature scure viste lungo i pendii nelle immagini di Marte dalle sonde in orbita sono associate a depositi di sali che possono alterare il punto di congelamento e di evaporazione dell'acqua nella tenue atmosfera marziana e quindi consentirle di restare fluida in superficie abbastanza a lungo da permetterle di scorrere. Si tratta di acqua salmastra e quindi poco ospitale per la vita come la conosciamo.

L'articolo scientifico su Nature Geoscience è stato pubblicato qui e poi (temporaneamente) rimosso.


Sintesi della conferenza stampa


La scoperta di oggi, dicono in conferenza stampa, suggerisce che possa esserci vita su Marte oggi (il problema sarà che le regole di protezione della possibile vita extraterrestre vietano di far atterrare sonde nelle zone dove c'è acqua per evitare il rischio di contaminazione).

Le striature sono note da vari anni (dal 2010 circa) e sono un po' ovunque su Marte: ce ne sono anche nella zone di Mouth Sharp, dove si trova attualmente Curiosity. Oggi abbiamo identificato la natura chimica di queste striature: l'acqua è un loro componente fondamentale. Va notato che gli strumenti non hanno avvistato direttamente acqua corrente su Marte ma hanno rilevato la presenza dei sali che si depositano normalmente nel terreno quando vi scorre sopra dell'acqua salmastra. Le striature sono stagionali: si formano a fine primavera, si ingrandiscono in estate e svaniscono in autunno.



La tracce spettroscopiche sono compatibili con i perclorati, che sono stati trovati su Marte anche vicino ai luoghi di atterraggio di Phoenix e Curiosity. I perclorati sono in grado di assorbire l'acqua dall'atmosfera e quindi offrono un modo per mantenere una presenza d'acqua in superficie.

La presenza d'acqua è un potenziale bonus per l'esplorazione umana di Marte, perché significa che gli astronauti potranno sfruttare l'acqua presente invece di doverla portare dalla Terra. Ma bisognerà decidere se davvero vogliamo mandare su Marte delle collezioni ambulanti di batteri e microbi vari che potrebbero contaminare il pianeta e sopraffare eventuali forme di vita esistenti.

Non solo: questa scoperta pone anche domande importanti sulle missioni robotiche. Non è un caso che il rover previsto per il 2020 abbia un divieto specifico di avvicinarsi a zone con acqua o ghiaccio d'acqua a causa della presenza a bordo del generatore nucleare, che emana calore (fonte).

Jon Grunsfeld dice una frase che verrà sicuramente fraintesa da tutti i fufologi: “Sappiamo che c'è vita su Marte”. Poi aggiunge subito: “...perché ce l'abbiamo mandata noi” (tramite le sonde, che hanno comunque un residuo di contaminazione microbica).

Una cosa è certa: la scienza sta progredendo talmente in fretta che The Martian è obsoleto ancora prima di uscire al cinema.

È disponibile ora il comunicato stampa ufficiale della NASA.

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