Questo articolo era stato pubblicato inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
Festeggiamo in questi giorni (si fa per dire) il venticinquennale del primo virus per personal computer basati su MS-DOS: risale infatti al gennaio del 1986 Brain, che non può vantarsi di essere il primo virus in assoluto per gli allora esordienti personal computer (prima di lui ci fu Elk Cloner, per Apple II, nel 1982), ma è memorabile per una particolarità pressoché unica.
Brain fu infatti un virus sostanzialmente innocuo (rallentava soltanto un po' il computer e occupava qualche kilobyte di memoria), ma soprattutto fu un virus firmato. Si sapeva infatti chi l'aveva scritto: i fratelli Basit e Amjad Farooq Alvi, che abitavano vicino a Lahore, in Pakistan. Lo avevano creato come sistema anticopia per difendere il proprio software medico di monitoraggio delle funzioni cardiache opppure, secondo alcuni storici, come primissima forma di marketing virale: un PC infettato, infatti, visualizzava il nome della ditta sullo schermo.
Brain conteneva il nome, l'indirizzo e il numero di telefono della ditta dei fratelli, la Brain Computer Services, e un invito a contattarli per la "vaccinazione". Il virus si diffondeva copiandosi automaticamente su ogni dischetto inserito in un PC infetto e sfuggì al controllo dei suoi autori, che rimasero stupiti nel ricevere telefonate di protesta da tutto il mondo da parte di utenti inferociti che reclamavano l'intervento dei fratelli Alvi per disinfestare il loro computer.
Alla fine le loro linee telefoniche furono staccate e Brain, dopo essere stato modificato da mani ignote, girò per il mondo per anni, finché l'MS-DOS fu soppiantato da Windows e altri sistemi operativi immuni a questo specifico virus. Oggi i fratelli Alvi sono ancora attivi in Pakistan: sono fornitori di accesso a Internet.
Fonti: DF-Secure, Securityfocus, Brain.net.pk.
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