Sta circolando una rivelazione sensazionale, ripresa da Leggo.it, Corriere della Sera (a firma di Flavio Vanetti), LiberoQuotidiano.it, Today.it, Metro.co.uk e tanti altri siti di notizie: nel 1979 una dipendente della NASA avrebbe visto su Marte due esseri umani che camminavano vicino alla sonda spaziale Viking, atterrata sul pianeta rosso poco tempo prima. Li avrebbe visti, dice, grazie alle immagini trasmesse dalla telecamera della quale era dotata la sonda.
Ma non appena si va ad approfondire la notizia emerge la bufala. Tanto per cominciare, nessuno ha confermato l'identità della “dipendente NASA” e nessuno le ha chiesto di dimostrare che lavorava davvero alla NASA. Inoltre la sua “rivelazione” è in una telefonata giunta al programma radiofonico statunitense Coast to Coast, noto per la sua abitudine di ospitare acriticamente qualunque teoria pseudo o parascientifica. La testimone, insomma, non ha nessuno dei normali requisiti di credibilità che si pretendono comunemente: nel diffondere questa “notizia”, gli ufologi si fidano ciecamente di una telefonata fatta da una voce anonima in un programma che ospita qualunque stramberia.
Non solo: la “dipendente NASA”, che si fa chiamare Jackie, dice delle cose che sono tecnicamente prive di senso. Per esempio, dice che nel 1979 la sonda Viking era capace di spostarsi sulla superficie di Marte (parla proprio di “Viking rover running around”), ma quella sonda non aveva alcuna capacità di spostarsi: era fissa e priva di ruote, come si vede nella foto qui accanto, che ne mostra un modello in scala 1:1 presentato dall'astronomo Carl Sagan. Una dipendente NASA lo saprebbe e non confonderebbe mai un rover (veicolo mobile) con un lander (veicolo fisso).
Una vera dipendente NASA saprebbe, inoltre, che a bordo della sonda Viking non c'era nessuna telecamera in grado di riprendere due persone in movimento: il veicolo spaziale, infatti, era dotato di una delle primissime fotocamere digitali, ma non di una telecamera. Era in grado di scattare soltanto immagini fisse di oggetti statici, usando un processo di scansione progressiva dell'inquadratura. Il sistema, per l'epoca, era assolutamente all'avanguardia e produceva immagini a colori come questa:
Pensateci un attimo: foto digitali a colori, da 6 megapixel, nel 1979, scattate su Marte: un risultato eccezionale, considerata la tecnologia dell'epoca. Ma un risultato che non consentiva affatto di vedere persone in movimento. Durante le prove effettuate a Terra, persino una tartaruga che strisciava risultava mossa e deformata a causa del lentissimo movimento del sensore da un lato all'altro dell'inquadratura, come si vede nell'immagine qui accanto.
L'affermazione della sedicente “Jackie”, insomma, non solo è priva di qualunque riscontro attendibile, ma è smentita dai fatti tecnici.
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