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2014/12/28

Imparare le lingue non è più come una volta. Oggi si fa dallo spazio

Stamattina ho visto questo tweet di Anton Shkaplerov:

AntonAstrey
Доброе утро, #Земля! // Good morning, #Earth! http://t.co/iYvbhy7shG
28/12/14 09:10

Così ho immesso “Доброе утро, Земля” in Google Translate e ne ho ricevuto l'audio della pronuncia. Un servizio divertente e utile, certo. Ma la chicca è stata riconoscere quella frase poco dopo nelle conversazioni dallo spazio. Infatti tengo sempre in sottofondo, mentre lavoro, lo streaming audio e video dalla Stazione Spaziale (è rilassante e affascinante vedere le immagini della Terra che scorre maestosa e sentire le conversazioni di lavoro quotidiane degli astronauti), e capisco benissimo le comunicazioni in inglese, ma quelle in russo mi sfuggono completamente.

Potete immaginare la mia sorpresa quando a un certo punto, poco fa, ho capito cosa si stavano dicendo i russi: “Доброе утро”. Il controllo missione stava augurando il buongiorno ai cosmonauti, e i cosmonauti facevano altrettanto ai colleghi sulla Terra. Avete presente quel brivido irripetibile che ti scuote la prima volta che capisci qualcosa di una lingua che fino a un istante prima era un flusso indistinto di suoni senza senso? Ecco, quello.

Solo che la lezione di russo mi era arrivata da un cosmonauta nello spazio, attraverso una rete informatica planetaria e un sistema di traduzione automatica. Quando capitano queste cose mi sembra davvero di vivere, finalmente, nel futuro.

Доброе утро!

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