
Le tecniche di truffa usate dalla banda (circa 40 persone sparse fra Nigeria, Malesia e Sud Africa) erano ben collaudate: non solo la fattura leggermente alterata e la creazione di falsi ordini di pagamento provenienti dagli indirizzi di mail dai dirigenti aziendali, ma anche truffe sentimentali. I bersagli erano principalmente in Australia, Canada, India, Malesia, Romania, Sud Africa, Thailandia e Stati Uniti. Il denaro sottratto veniva convogliato su conti correnti di complici in Cina, Europa e Stati Uniti.
L’arresto, secondo le autorità nigeriane, è un segnale chiaro che la Nigeria non può essere considerato un porto sicuro per questi criminali. Gli esperti consigliano di attivare l’autenticazione a due fattori (o verifica in due passaggi) sugli indirizzi di mail e di verificare gli ordini di pagamento usando un canale diverso da Internet: una telefonata alla persona che avrebbe inviato l’ordine, per esempio.
Da parte mia aggiungo un’altra raccomandazione: attenzione alle offerte di lavoro che vi propongono di fare l’intermediario finanziario semplicemente stando al computer un certo numero di ore al giorno per ricevere e inoltrare bonifici di denaro. Il denaro che ricevereste sul conto rischia di essere il frutto di una truffa online, per cui voi risultereste come complici.