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2016/08/19

“Scie chimiche”, per il 98,7% degli scienziati sono una cretinata. Il restante 1,3% sta ancora ridendo

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Un recente sondaggio fra esperti conferma ulteriormente che le tesi sulle “scie chimiche” sono considerate unanimemente delle panzane da chi conosce per lavoro i fenomeni atmosferici. Questo fatto non farà cambiare idea a nessuno sciachimista, ma almeno quantifica come stanno le cose. Da una parte gli esperti, compatti: dall’altra soltanto incompetenti, invasati rabbiosi e ciarlatani.

L’articolo che presenta il sondaggio (Quantifying expert consensus against the existence of a secret, large-scale atmospheric spraying program, di Christine Shearer, Mick West, Ken Caldeira e Steven J. Davis, agosto 2016, Environmental Research Letters, vol. 11, n. 8) merita di essere letto nella sua interezza, ma per chi ha fretta vado subito alla frase alla quale si aggrapperanno disperati gli sciachimisti: “76 dei 77 scienziati partecipanti (98,7%) [...] dicono di non aver trovato prove” di “piani segreti su vasta scala che riguardano l’atmosfera”.

Sento già le esclamazioni esultanti degli sciachimisti: “Aha! Allora uno scienziato che conferma le scie chimiche c'è! Vittoria!”. Ma se si va a leggere il testo originale invece delle sue sintesi giornalistiche si scopre che quel singolo scienziato (o scienziata, visto che il sondaggio è anonimizzato) ha semplicemente detto che una volta ha rilevato “livelli elevati di bario in atmosfera in una zona remota che aveva bassi livelli di bario nel suolo”. La stessa persona ha detto anche che un campione di particolato prelevato a Phoenix, in Arizona, potrebbe indicare una dispersione atmosferica segreta oppure più semplicemente una fonte di inquinamento. Tutto qui: nessun riferimento ad aerei, scie o altro e nessuna conferma di attività su vasta scala. Quel bario e quel particolato, insomma, possono esserci per mille motivi più che banali. E infatti la persona ha successivamente chiarito che il suo “sì” va inteso semplicemente come un “non sarebbe formalmente corretto escludere”.

Fra gli esperti, insomma, non c’è nessun dubbio: le “scie chimiche” sono una cretinata. Ma nell’opinione pubblica le cose stanno ben diversamente: l’articolo nota che un sondaggio svolto nel 2011 a livello internazionale indica che il 2,6% delle persone interpellate (non scienziati specialisti) risponde che è “completamente vero” che “esiste un programma governativo segreto che usa gli aerei per immettere nell’aria sostanze chimiche nocive”, mentre il 14% ritiene che questa tesi sia “in parte vera”. Insomma, siamo messi male.

L’articolo è utile anche per un altro motivo: elenca i testi di riferimento più quotati fra gli addetti ai lavori nel campo delle scie di condensazione. Questi testi spiegano attraverso fenomeni naturali e normali tutti i presunti misteri segnalati dagli sciachimisti, stroncando quindi le cosiddette “prove” a favore delle “scie chimiche”.

Per concludere, l’articolo copre involontariamente di ridicolo i metodi di raccolta di campioni al suolo proposti dagli sciachimisti, che si stupiscono di trovare tracce di metallo nelle analisi dei campioni raccolti in vasetti di vetro con coperchio metallico e agitati durante l’uso.

Trovate ulteriori dettagli sull’articolo di Environmental Research Letters in questo articolo di Gianni Comoretto pubblicato nel notiziario online dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

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