Cerca nel blog

2019/10/10

385 km con un’auto elettrica da 80 km e di otto anni fa: lezioni imparate

Nei tre giorni scorsi ho usato intensamente ELSA per andare a fare lezioni e conferenze, percorrendo in tutto 385 km: 168 per andare dal Maniero ad Ambrì, 65 per andare a Camorino e 152 per andare a Faido. Tutte queste tappe hanno compreso almeno una salita mangiacarica (da 500 a 700 metri di dislivello), e in alcuni casi anche due. I risultati di questi esperimenti sono piuttosto interessanti.



Sottolineo, prima di proseguire, che il mio non è il modo normale di usare una city-car elettrica: assistito nella mia follia dalla Dama del Maniero, sto prendendo una vecchia auto elettrica da città di seconda mano, che ha già otto anni sulle spalle, e le sto facendo fare cose anormali per scoprirne i limiti. Normalmente una city car si usa per escursioni locali: parte da casa col “pieno”, fa i suoi giretti e torna a casa ben prima di aver esaurito la propria autonomia, per cui il problema della ricarica e dell’autonomia non si pone affatto.

Detto questo, ho scoperto che la tessera italiana di Nextcharge funziona perfettamente in roaming sulle colonnine svizzere (anche se costa in alcuni casi un po' di più), che le colonnine spesso giocano scherzi durante la carica rapida (invece di arrivare all’80% standard si fermano prima), e che viaggiare con le app di monitoraggio e pianificazione è utilissimo.

Ho provato due app in particolare: OBDZero (descritta qui) e Power Cruise Control (di cui gli sviluppatori mi hanno gentilmente fornito una versione di prova). OBDZero consente un monitoraggio dello stato di carica più preciso rispetto al cruscotto molto spartano di ELSA, fornendo un’indicazione percentuale al posto delle spannometriche “tacche” del cruscotto), mentre Power Cruise Control calcola la velocità ottimale da tenere per arrivare a destinazione tenendo conto dell’altimetria del percorso e del carico a bordo. L’app esiste in varie versioni, su misura per gli specifici modelli di auto elettrica.





Durante il tragitto, PCC mostra molto chiaramente se si sta andando bene (l’auto va nella zona verde) o se si sta consumando troppo (l’auto va nella zona rossa). L’indicazione è talmente grande e chiara che la si può tenere sotto osservazione semplicemente con la coda dell’occhio, senza distrarsi troppo dalla guida.




Ho anche verificato, grazie a OBDZero, il “trucco” usato da ELSA per non farmi mai restare a piedi nonostante la sua autonomia limitata: fa lampeggiare la spia della “riserva” quando ha ancora in realtà circa un quinto della sua carica complessiva. Questo lampeggiamento è molto persuasivo nel convincerti a non esagerare e fermarti per una carica prima che sia troppo tardi.

Inoltre ho provato una tecnica di viaggio diversa dal solito: invece di andare piano, in modo da aumentare l’autonomia e ridurre le tappe (e le spese) di ricarica, ho scelto di andare alla massima velocità consentita (120 km/h, che per ELSA sono decisamente fuori dal suo uso abituale cittadino) e fermarmi a caricare più spesso, agevolato dal fatto che l’uso delle tessere, al posto delle farraginose app, fa risparmiare minuti preziosi nella procedura di attivazione della carica.

Questa tecnica è più dispendiosa, ma riduce i tempi morti: infatti se guido piano, sono impegnato nella guida e non posso fare altro, mentre se arrivo prima alla colonnina, intanto che sto caricando posso lavorare, mangiare, dormire, rispondere alla mail, eccetera. Complessivamente il tempo di viaggio da porta a porta è grosso modo uguale nei due casi, ma le pause presso le colonnine mi permettono di usarlo più produttivamente. O di mangiarmi una buona fetta di torta di mele!

Facendo i conti, infine, ho scoperto che nonostante i costi esagerati delle ricariche ho comunque risparmiato qualcosina rispetto alla mia auto a pistoni; se avessi avuto un’auto elettrica con autonomia sufficiente per l’andata e il ritorno avrei risparmiato molto di più.

Se volete tutti i dettagli, li ho raccolti su Fuoriditesla.ch qui e qui. Il viaggio a Camorino non l’ho documentato perché non ha richiesto tappe o cariche.


Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.

Nessun commento: