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2022/12/07

50 anni fa fu scattata questa memorabile foto del nostro pianeta; edizione speciale dell’autobiografia del comandante della missione che la scattò

La Terra fotografata dagli astronauti della missione Apollo 17. Restauro digitale dalla pellicola originale a cura di Andy Saunders.

Questa è la Blue Marble, la lucente “biglia blu” sospesa nel nero infinito dello spazio, così brillante da rendere invisibili le stelle. È una delle fotografie più celebri del nostro pianeta, una delle poche che lo ritraggono quasi completamente illuminato dal Sole e con un’angolazione che permette di apprezzare la vastità dell’Antartide. Fu scattata esattamente cinquant’anni fa dall’equipaggio della missione Apollo 17, che è tuttora l’ultima ad aver portato esseri umani sulla Luna.

La missione era partita dalla Terra poche ore prima, alle 6.33 italiane del 7 dicembre 1972, e al momento dello scatto era già uscita dall’orbita bassa intorno al nostro pianeta per dirigersi verso la Luna.

Quella biglia blu è l’unica oasi, in tutto l’Universo conosciuto, nella quale possiamo vivere senza dover ricorrere a scafandri e abitacoli pressurizzati, portando con noi tutto, dall’aria al cibo all’acqua. È l’unico corpo celeste sul quale possiamo camminare senza essere arrostiti dal calore, uccisi dal freddo, distrutti dalle radiazioni; del quale possiamo respirare l’atmosfera, e della cui vita possiamo nutrirci. Eppure manchiamo quotidianamente di rispetto per quest’oasi, dandola per scontata e devastandola con lo spreco quotidiano prodotto da otto miliardi di esseri umani (alcuni ben più spreconi di altri). All’epoca di questa foto, sulla Terra eravamo in tre miliardi e mezzo.

Se vi interessa, gli eventi di quel giorno di viaggio lunare di mezzo secolo fa sono raccontati e illustrati con tante immagini e tanti ritagli dei giornali italiani dell’epoca su Apollo 17 Timeline, a cura di Gianluca Atti. Per i prossimi giorni e per tutta la durata della missione segnalerò su questo blog gli articoli man mano che si compirà il loro cinquantenario esatto. Questi sono gli articoli della giornata di oggi:

Per il cinquantesimo anniversario della missione, l’editore bolognese Cartabianca ha aggiornato e arricchito il libro L’ultimo uomo sulla Luna, la traduzione italiana di The Last Man on the Moon, l’autobiografia del comandante della missione, Gene Cernan, ultima persona a camminare sul suolo lunare nel ventesimo secolo.

Il libro è disponibile su carta e in e-book con 38 pagine extra (di cui 32 sono a colori) e con decine di fotografie. Come spiega l’annuncio dell’editore, la traduzione (di cui ho avuto l’onore di curare la parte tecnica insieme a vari esperti) “è stata ulteriormente rifinita, in modo da attenersi a quello che ormai è diventato lo standard creato della casa editrice per questo tipo di pubblicazioni specialistiche.” Cartabianca ha infatti in catalogo anche Forever Young (l’autobiografia di John Young, comandante di Apollo 16 e del primo Space Shuttle) e prossimamente pubblicherà anche “l’autobiografia di Michael Collins, indimenticato compagno di Armstrong e Aldrin nel leggendario equipaggio dell’Apollo 11” (ci sto lavorando insieme alla stessa squadra di esperti; vi racconterò maggiori dettagli nei prossimi giorni).

Attenzione: questa nuova edizione speciale de L’ultimo uomo sulla Luna è attualmente in tipografia e, per citare l’editore, “Come gli equipaggi Apollo non sapevano se sarebbero riusciti ad arrivare sulla Luna, così anche noi non sappiamo se riusciremo a farvi avere la nuova edizione entro Natale. Ma in ogni caso vi invitiamo a visitare il nostro sito e a celebrare assieme a noi il cinquantenario dell’ultimo uomo sulla Luna, magari pre-ordinando il nuovo libro in arrivo. Ad astra!”

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