Legale comperare in Svizzera Windows OEM sfuso? Microsoft: sì. BSA: no
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Nella puntata precedente del Disinformatico radiofonico ho parlato del problema e della confusione che circonda il mondo delle licenze del software, descrivendone le clausole talvolta demenziali che hanno ispirato il titolo Licenze da uccidere della puntata (che è temporaneamente scaricabile in podcast).
In particolare, avevo ricevuto una risposta chiara e inequivocabile dal servizio clienti Microsoft in Svizzera: sì, mi è stato detto, è legale la prassi, diffusa appunto in Svizzera, di vendere da sola la versione OEM di Windows (quella normalmente abbinata a un computer), e una copia acquistata in questo modo è legalmente utilizzabile anche all'estero, con risparmi fortissimi sui costi di licenza. Questa prassi è lecita, ha detto sempre il servizio clienti Microsoft svizzero, nei "paesi di lingua tedesca" (in originale "German-speaking countries", perché ci siamo parlati in inglese).
Ma avevo girato la stessa domanda anche alla Business Software Alliance, l'organizzazione "leader nella promozione di un ambiente online sicuro e conforme alla legge" e "portavoce dei settori software, hardware e Internet presso gli enti governativi e i consumatori finali nei mercati internazionali" (fonte) che ha fra i propri membri Adobe, Apple, Autodesk, Dell, HP, IBM, Intel, McAfee e la stessa Microsoft. In teoria la BSA dovrebbe sapere quali sono le regole delle licenze dei suoi membri. Eppure la risposta della BSA, giunta dopo la trasmissione, è completamente contraddittoria rispetto a quella di Microsoft.
Il signor Hoeppner, della BSA, mi ha infatti risposto che tutto dipende dalla lingua della versione di Windows Vista OEM. Se è una versione in tedesco, l'offerta di acquisto "potrebbe anche essere autentica e legale". Ma "con tutte le altre lingue, tuttavia, la vendita di versioni OEM di Vista è permessa soltanto insieme all'hardware associato".
E' possibile che per "hardware associato" si intenda anche soltanto un disco rigido o un mouse, come dicono i rivenditori? Mistero. Resta il fatto che alla fine della fiera, il consumatore resta totalmente disorientato. Se neppure Microsoft e BSA sanno cosa è legale e cosa non lo è, che speranze ha l'utente di avere la certezza di essere in regola?
Sono regole confuse e contraddittorie come queste che stimolano il disinteresse verso il rispetto delle licenze e la disinvoltura nei confronti della pirateria del software e al tempo stesso spingono gli utenti che vogliono essere onesti verso le soluzioni semplici del software libero, che è copiabile, scaricabile, distribuibile senza alcuna limitazione.
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