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2010/07/15

Facebook e il pulsante antipanico

Il "panic button" di Facebook antipedofili funziona solo per gli inglesi


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "luca" e "chiaramal*".

Vari quotidiani hanno annunciato l'arrivo del "pulsante antipanico" per Facebook: "una nuova applicazione che permetterà ai giovani utilizzatori del social network di età compresa fra i 13 e i 18 anni di segnalare quei comportamenti ritenuti sessualmente sospetti", scrive per esempio il Corriere della Sera.

L'applicazione è installabile da www.facebook.com/clickceop e si rivolge a un problema molto grave come quello delle molestie via Internet verso i minori, che ha causato grande clamore dopo l'episodio, avvenuto in Inghilterra, di una studentessa di 17 anni, Ashleigh Hall, violentata e poi uccisa da un uomo conosciuto tramite Facebook. Il suo assassino, Peter Chapman, è stato condannato pochi mesi fa all'ergastolo.

Tuttavia il modo in cui è stata diffusa la notizia da alcune testate (per esempio il Giornale e il Corriere) rischia di essere ingannevole, perché è stato omesso un dettaglio importante: l'applicazione per Facebook non ha alcuna utilità al di fuori del Regno Unito, perché le sue segnalazioni vengono inviate esclusivamente alla polizia britannica, che per forza di cose può fare ben poco per le molestie che avvengono in altri paesi. Inoltre le informazioni fornite sono esclusivamente in inglese: si tratta di consigli e quiz interattivi molto validi se masticate questa lingua, ma inaccessibili in caso contrario. Questo dettaglio è stato segnalato correttamente da Repubblica e La Stampa.

C'è insomma il rischio di cullarsi in una falsa sicurezza, pensando che Facebook abbia ora un pulsante che risolve tutto. Non è così: per informazioni più accessibili su come gestire molestie e bullismi via Internet anche su Facebook, in lingua italiana trovate siti come Safersurfing.ch e Ditelo.ch.

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