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2016/04/09

SpaceX ce l’ha fatta: il primo stadio del suo razzo orbitale Falcon è atterrato su una chiatta




Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ultimo aggiornamento: 2016/04/09 21:35.

La missilistica è fatta così: se sbagli, studi gli errori, li correggi e riprovi, sapendo che ogni sbaglio costa milioni. Non è un settore per i deboli di cuore o i pavidi di portafogli. Al quinto tentativo, SpaceX è finalmente riuscita a far rientrare dallo spazio in maniera controllata il primo stadio del suo vettore orbitale Falcon 9, che ha consegnato in orbita un veicolo cargo destinato alla Stazione Spaziale Internazionale, e a farlo atterrare verticalmente su una chiatta nell’oceano. Il video della missione è semplicemente spettacolare: il decollo è 19:00 e l’atterraggio è a 27:28.



Il technical webcast del lancio e del rientro è qui sotto: il decollo è a 26:50 e l’atterraggio è a 35:35. Altre immagini del Falcon 9 sulla chiatta sono a 42:20.




Questo è il video dell’atterraggio ripreso da una delle telecamere installate a bordo del primo stadio:


Ecco due fotogrammi della diretta che mostrano la chiatta Of Course I Still Love You che trasporta verso la terraferma il primo stadio del Falcon 9 dopo il suo volo nello spazio. Lo stadio verrà saldato al ponte della chiatta per vincolarlo e verrà probabilmente lanciato di nuovo prossimamente, stando alle prime dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa post-volo (video).



Questo è il secondo atterraggio effettuato con successo da SpaceX: il primo, però, era avvenuto sulla terraferma, mentre questo è avvenuto su una chiatta galleggiante e oscillante, che sembra ridicolmente piccola a causa delle dimensioni ragguardevoli del primo stadio Falcon 9, alto una cinquantina di metri.

Non va dimenticato che questo atterraggio controllato, come il precedente, è avvenuto durante una missione operativa, che ha consegnato in orbita un carico pagante (a differenza dei voli del New Shepard di Jeff Bezos, che non raggiungono la velocità orbitale e non sono pagati da un cliente). Fra l’altro, anche il carico in questione è altamente innovativo: include un modulo abitativo espandibile Bigelow, che verrà attaccato alla Stazione per due anni di sperimentazione.

SpaceX sta cominciando a dimostrare che il suo concetto di rientro controllato è fattibile e che l’obiettivo di riutilizzare almeno il primo stadio dei vettori spaziali, invece di buttarli via a ogni lancio, non è impossibile e può portare a una drastica riduzione dei costi. Ora la prossima sfida è lanciare di nuovo uno degli stadi che ha già volato.

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