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2016/10/05

Antibufala: I video di al-Qaeda “made in USA”

Questo articolo vi arriva gratuitamente grazie alla segnalazione di ”kilotr*” e alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una per incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Pubblicazione iniziale: 2015/10/05 15:17. Ultimo aggiornamento: 2017/08/20 16:30.

Mi manca il tempo di rispondere immediatamente e in dettaglio alle segnalazioni che mi stanno arrivando a proposito di un articolo del Corriere del Ticino di oggi, a firma di Marcello Foa (copia su Archive.org, ora bloccata; copia su Archive.is), secondo il quale “certi filmati di Al Qaeda erano "made in USA"”. Un articolo sostanzialmente identico è stato pubblicato da Foa nel proprio blog presso Il Giornale con il titolo iniziale I video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono (copia su Archive.org; copia su Archive.is).

Ho già chiesto via Twitter a Foa come mai il suo articolo omette di citare due fatti importanti (dichiarati, fra l’altro, dalle sue stesse fonti):

a) che i video erano realizzati riprendendo attentati realmente effettuati da al Qaeda (“Bell Pottinger would send teams out to film low-definition video of al Qaeda bombings and then edit it like a piece of news footage”) o rimontando materiale originale di al-Qaeda (“He was given precise instructions: ‘We need to make this style of video and we’ve got to use al Qaeda’s footage’”) e non fabbricando scene o simulandole.

b) che i video venivano confezionati su CD con un accorgimento tecnico che consentiva di tracciare via Internet chi li guardava, quindi erano esche informatiche antiterrorismo (“The CDs were set up to use Real Player, a popular media streaming application which connects to the internet to run. Wells explained how the team embedded a code into the CDs which linked to a Google Analytics account, giving a list of IP addresses where the CDs had been played”).

Questi due fatti cambiano completamente l’interpretazione della notizia ma mancano dall’articolo di Foa, pur essendo chiaramente riportati nella notizia originale. Come mai?

Nella notizia originale manca invece ogni indicazione che i video venissero prodotti “perché scoprire filmati di quel genere in località insospettabili avrebbe aumentato il clamore e l'interesse mediatico” come dice Foa e manca l’affermazione, fatta da Foa, che questi video venivano poi autenticati dalla CIA o dalla Casa Bianca (“erano la CIA o la Casa Bianca a certificarne l'autenticità”, scrive Foa).

Sto aspettando chiarimenti o smentite, ma per il momento sembra proprio che Foa abbia preso un grosso granchio giornalistico, suggerendo per omissione la tesi che i video di al-Qaeda siano fabbricati (tutti o alcuni) ex novo dal Pentagono e alimentando il bislacco filone complottista che sostiene che al-Qaeda sia una messinscena americana.

Questo vale in particolare per il titolo dell’articolo nel suo blog, ossia “I video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono” (successivamente cambiato in “Quei video di Al Qaeda? Li produceva il Pentagono”, ma del titolo originale rimane traccia nel link, che è ancora http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/10/05/i-video-di-al-qaeda-li-produceva-il-pentagono/): formulato così, sembra che Foa sostenga che tutti i video attribuiti ad al-Qaeda siano opera degli Stati Uniti.

Non ho ancora ricevuto alcuna risposta da Marcello Foa. Va notato che Foa “dirige il gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media Ti ed è docente di Comunicazione e Giornalismo” (fonte), per cui un suo errore avrebbe conseguenze e implicazioni ben più gravi rispetto a quello di un articolista comune.

Intanto segnalo queste fonti per maggiori dettagli:

Breve analisi di Francesco Sottobosco.
The Daily Beast racconta la storia attribuendola anche al Sunday Times, ma non ho ancora reperito l'articolo del Times per verifiche.
Questo articolo del Bureau of Investigative Journalism, che sembra essere la fonte originale della notizia riportata da Foa e la riporta con completezza.
– Un articolo di GAS che verifica e analizza l’articolo di Foa, definendolo “scoop tarocco”.

Per evitare derive e deliri di puro complottismo e berciamenti politici, avviso subito che verranno pubblicati soltanto i commenti che sono pertinenti a questa specifica notizia e che la smentiscono, confermano o chiariscono. Risparmiatevi rantoli sull’11 settembre e tutto il resto. Grazie.


2016/10/07 8:30. Marcello Foa ha pubblicato un secondo articolo nel quale conferma i concetti che ho segnalato qui sopra e che mancavano nel primo articolo. Ma ormai il danno è fatto, e Foa usa di nuovo frasi come “un filmato di Al Qaeda possa essere in realtà una produzione del Pentagono” che continuano a suggerire l’idea che i video siano falsificazioni integrali anziché rimontaggi di materiale autentico per inserirvi codici di tracciamento.

2017/08/20 16:30: Ho aggiornato alcuni link non più funzionanti o modificati e preso nota del cambio di titolo dell’articolo su Il Giornale.

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