Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla donazione di alessandro.bo*. Se vi piace, potete farne una anche voi (o fare un microabbonamento) per incoraggiarmi a scrivere ancora. Pubblicazione iniziale: 2016/10/31 14:46. Ultimo aggiornamento: 2016/11/06 13:10.
Quello che vedete qui sopra è un tetto ricoperto di pannelli solari fotovoltaici. Dove sono i pannelli? Sono le tegole stesse. Tegole fotovoltaiche che sembrano tegole normali, ma rivestono il tetto e generano energia elettrica. Sono l’ultima trovata di Elon Musk, che le ha presentate il 28 ottobre scorso usando come ambientazione il set di Desperate Housewives.
L’idea, col senno di poi, è banalmente semplice: invece di avere pannelli fotovoltaici sopra il tetto, con un conseguente costo aggiuntivo rispetto al tetto tradizionale e con un impatto estetico spesso intollerabile, l’impianto fotovoltaico sostituisce il rivestimento del tetto, evitando il costo delle tegole normali, e non si vede perché è mimetizzato. Per quel che ne so, Musk non è il primo a proporre qualcosa del genere, ma è il primo a proporlo su vasta scala e con la forza economica di un’azienda internazionale.
Questo dettaglio è puramente estetico, ma ha un’importanza enorme: immaginate per esempio i tetti dei centri storici d’Italia ricoperti di pannelli fotovoltaici tradizionali, neri e stridenti, e poi immaginateli rivestiti di tegole come queste. Al posto di una bruttura che verrebbe vietata da qualunque amministrazione che ha almeno un neurone funzionante verrebbe sostituita da un’innovazione discreta e invisibile che converte l’enorme superficie dei tetti delle città in grandi collettori di energia solare, da accumulare in batterie domestiche (le Tesla Powerwall) e usare di notte, anche per ricaricare l’auto elettrica (ovviamente una Tesla).
Tutto dipende dai costi e dalle efficienze di queste tegole solari (non ancora annunciati). Probabilmente lo sfruttamento di queste superfici non sostituirà da solo completamente il petrolio ma potrebbe evitare per esempio di dover costruire qualche nuova centrale elettrica convenzionale per compensare la transizione dal trasporto a combustibili fossili a quello elettrico.
Come fanno i pannelli solari di Tesla a sembrare normali tegole? Il trucco, una volta rivelato, è semplice: hanno una pellicola superiore trasparente (color louver film) nella quale sono annegate verticalmente delle sottili lamine colorate, decorate a piacimento in vari stili. Quando la tegola viene vista dalla strada, si vedono solo le fiancate di queste lamine, per cui si ha l’effetto di una superficie continua decorata; quando si guarda la tegola di piatto, da sopra, le lamine sono invisibili e si vede la cella fotovoltaica, che può essere quindi raggiunta dalla luce.
Musk ha dimostrato molto eloquentemente l’effetto: ecco la tegola fotovoltaica vista dall’alto (come la vede il sole)...
...ed ecco la stessa tegola vista di sbieco (come la vedono i passanti):
Sottolineo che prestazioni e costi non sono ancora stati annunciati (tranne per il gruppo batterie, che costa 5500 dollari compreso l’inverter, ossia molto meno della concorrenza in termini di costo per kWh e regge 14 kWh in accumulo e 7kW in erogazione), per cui è opportuna una buona dose di cautela, ma l’idea di base c’è, e uno degli ostacoli non tecnologici ma pratici, ossia l’impatto estetico, sembra risolto.
Non sarà ovviamente una soluzione per tutti, ma molte situazioni abitative che prima non avrebbero potuto installare un impianto fotovoltaico per motivi di costo e di permessi municipali ora possono farlo (penso, per esempio, al recupero di località montane e di case isolate che oggi sarebbe improponibile elettrificare portandovi una linea tradizionale).
Per tutti i dettagli c’è il video della presentazione di Elon Musk qui sotto e c'è la sezione apposita del sito di Tesla.
Fonti aggiuntive: Teslarati, Electrek, Electrek.
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