Normalmente useremmo la nostra auto a pistoni per arrivare a un parcheggio di scambio presso una stazione della metropolitana, parcheggiare e da lì prendere la metropolitana per raggiungere la Stazione Centrale. Ma c’è un problema: l’auto ha il parabrezza incrinato (un sassolino l’ha scheggiato e pochi giorni fa ha innescato una grossa crepa) e quindi non la possiamo usare. Negli orari in cui ci dobbiamo spostare non ci sono treni praticabili da e per Lugano (è per questo che di solito raggiungiamo Milano in auto).
Così la Dama ed io andremo a Milano con ELSA, la nostra piccola auto elettrica (Peugeot iOn di seconda mano). Piccolo problema: ELSA, essendo una city car, ha un’autonomia autostradale di circa 90 km, e dal Maniero al parcheggio di Molino Dorino ci sono 72 km. Per tornare a casa dovremo quindi caricare: c’è una colonnina CHAdeMO veloce (e gratuita) sulla strada del ritorno, all’autogrill Villoresi Est. Ma sta a 12 chilometri da Molino Dorino. In totale sono 84 km con un’auto che ne fa circa 90.
Non solo: una volta caricato a Villoresi Est (in 20 minuti fino all’80%), avremo 61 km da fare per tornare al Maniero. Anche qui i margini saranno stretti.
Ce la faremo? ELSA non è concepita per fare queste cose, ma ci divertiamo a portarla al limite delle sue piccole, silenziose prestazioni. Staremo a vedere.
Naturalmente abbiamo usato Google Maps e le varie app di pagamento e localizzazione delle colonnine per crearci un Piano B e anche un Piano C; ormai, dopo un anno di auto elettrica, non andiamo certo allo sbaraglio. Ma è il primo viaggio relativamente lungo in terra italiana e nel Deserto Elettrico con quest’auto, per la quale le colonnine veloci sono poche (ha uno standard, il CHAdeMO, poco supportato). Un viaggio che sarebbe una totale passeggiata con la splendida Tesla Model 3 Performance che ho provato estesamente ieri (grazie Marco): ma questa è un’altra storia, da raccontare in un’altra occasione.
È passata da poco la mezzanotte; ELSA è nel garage del Maniero, sotto carica, e sta facendo il “pieno” (16 kWh). Partiremo da Lugano stamattina alle 6.45, per arrivare a Molino Dorino entro le 8.20, traffico permettendo, e da lì prendere la metropolitana. Se vi interessa seguire quest’avventuretta, tenete d’occhio questo articolo e il mio account Twitter.
Arrivati a Molino Dorino senza problemi e con 35 km di autonomia residua. Brava Elsa! Si va al Corso @cicap a Roma pic.twitter.com/KC9Bhrmh96— Paolo Attivissimo (@disinformatico) April 13, 2019
La prima tappa è fatta, e il margine per tornare alla colonnina prevista lungo il percorso c'è, e pure abbondante (avremmo un’autonomia teorica di 105 km), grazie al fatto che abbiamo viaggiato a 80-90 km/h (non che avessimo molta scelta per buona parte del tragitto, visto il traffico e i limiti di velocità). Decisamente si conferma l’importanza della velocità per aumentare l’autonomia. Vi aggiorno domani al ritorno.
2019/04/14
Finito il corso CICAP, riprendiamo un Frecciarossa per tornare a Milano, la metropolitana fino a Molino Dorino, e raggiungiamo ELSA. Durante il viaggio ho monitorato la colonnina del Piano A. Forse c'è qualche problema: viene data come non disponibile. Non è un dramma: nel caso peggiore abbiamo altre due colonnine nelle vicinanze.
Avventurette elettriche: la colonnina che vorrei usare stasera non è disponibile. Per questo bisogna sempre avere un Piano B. pic.twitter.com/Eo3J126cJ9— Paolo Attivissimo (@disinformatico) April 14, 2019
Prima di partire ho già individuato altre tre colonnine alternative. Tipo questa. pic.twitter.com/hB84NptRn4— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 14 aprile 2019
L’importante è sapere se abbiamo abbastanza autonomia residua in ELSA per arrivare a una di queste colonnine. Il Piano C è usare la colonnina della concessionaria Peugeot che sta a 3,4 km da Molino Dorino. Tre km e mezzo di autonomia li abbiamo di sicuro :-)
Avventurette elettriche: la colonnina è tornata disponibile. Torniamo al Piano A. Comodissimo poter monitorare da remoto. Grazie ad app Nextcharge e @ECARSNOW che offre la colonnina.— Paolo Attivissimo (@disinformatico) April 14, 2019
19.41. Partiamo verso casa. L’indicatore di carica (a sinistra) riporta cinque tacche, ossia spannometricamente 25 km di autonomia residua. Il calcolatore di bordo, noto anche come indovinometro per la sua scarsa attendibilità, stima ben 42 km, ma sappiamo che è impossibile.
Arrivati. Si parte verso la colonnina. pic.twitter.com/WeP5vU9Wsn— Paolo Attivissimo (@disinformatico) April 14, 2019
19.57. Arriviamo alla colonnina gratuita dell’Autogrill a Lainate di EV-now.org con tre tacche residue e un indovinometro che è sceso più realisticamente a 20 km di stima (dopo 11 km percorsi). Abbiamo fatto in tutto 83 km e avremmo ancora 15 km residui. Non male, per una city car di seconda mano con una batteria minuscola da 16 kWh che ha otto anni di vita.
C’è un problema inatteso: la colonnina dice che il connettore CHAdeMO non è disponibile e che è necessario un intervento tecnico. Dannazione. Adesso ci tocca andare alla colonnina del Piano B, che è vicina ma non offre un posto dove mangiare.
Per curiosità, provo lo stesso a collegare il connettore e avviare la carica. Parte. O almeno così sembra: sia l’indicatore sulla colonnina, sia ELSA dicono che la carica è in corso. Però ELSA non ha fatto partire il condizionatore come fa di solito, per raffreddare la batteria durante la carica rapida a 50 kW. Strano. Va be’, proviamo. Andiamo a mangiare.
#AvventureElettriche La colonnina diceva di chiamare il servizio tecnico. Ma collegando l'auto, funziona. Almeno pare. Andiamo a mangiare e vediamo che succede. pic.twitter.com/51TSV3XrMu— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 14 aprile 2019
Intanto che mangiamo, l’app di Nextcharge mi dice che la colonnina è occupata e attiva. Dovrebbe essere un buon segno.
20.47. Il tempo di carica normale (circa 20 minuti) è già finito da un po’. La sosta è durata il tempo necessario per mangiare, maggiore di quello per ricaricare: capita spesso. Andiamo a vedere cosa è successo: la carica non sembra essere arrivata all’80% solito, che è quello che ci serve per tornare al Maniero, ma a 11 tacche su 16, ossia il 69%. Hmmm....
#avventureElettriche Caricato ok! Si parte verso il Maniero— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 14 aprile 2019
Piove. La carica, inferiore al previsto, si rivela ben presto insufficiente per arrivare a casa. Rallentiamo a 80 km/h. A 11 km da casa, l’indovinometro segna zero km residui e l’indicatore di carica ha esaurito le tacche.
Non è ancora scattata la “modalità tartaruga”, che è la “riserva” della batteria (circa 10 km), e a noi ne mancano appunto solo 11 per arrivare al Maniero, ma la prudenza elettrica è quella che ti evita l’ignominia di restare a piedi a un chilometro da casa, al buio e sotto la pioggia. Per cui facciamo tappa alla colonnina GOFAST di Melide (era il Piano E), che pago usando la mia tessera Swisscharge (molto più rapida da usare rispetto all’app). Meglio spendere cinque minuti a caricare che mezz’ora per farsi trainare.
#AvventureElettriche Ci mancano 11 km per arrivare a casa e la carica segna zero. C'è ancora un margine del 10%, ma è meglio non rischiare. Cinque minuti di carica e siamo a posto. pic.twitter.com/d0RpN1kObV— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 14 aprile 2019
Carichiamo giusto il minimo necessario per arrivare al Maniero: tanto, essendo elettrica, ELSA può caricarsi stando in garage, durante la notte. Attacco la presa e me ne vado. Domani ELSA sarà pronta per un altro viaggio elettrico di lavoro.
#AvventureElettriche Dopo 5 minuti siamo già al 35% e ripartiamo spediti. Arriviamo al Maniero e mettiamo Elsa sotto carica per la notte in garage. Domani altro viaggetto! pic.twitter.com/bq8F7o8lbQ— Paolo Attivissimo (@disinformatico) 14 aprile 2019
21:58. Ce l’abbiamo fatta, insomma, nonostante gli imprevisti. Ci siamo divertiti a fare questo test estremo (per una piccola elettrica come ELSA), abbiamo impiegato circa un quarto d’ora in più rispetto a un viaggio a pistoni (perché abbiamo guidato piano e fatto una tappa in più per caricare; la carica all’autogrill rientra nel tempo che avremmo speso comunque per mangiare) e abbiamo speso in tutto 2,3 CHF per il “pieno” a casa più 2 CHF per la carica extra a Melide, percorrendo 147 km.
Abbiamo speso 0,027 CHF/km, ossia 2,70 CHF/100 km. Senza consumare una goccia di benzina. È come se avessimo un’auto a pistoni che fa 55 km al litro. Quanti ne fa la vostra?
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