Le figuracce di Facebook sembrano non voler finire mai. Il social network ha dichiarato di aver raccolto involontariamente le rubriche degli indirizzi di mail di circa un milione e mezzo di utenti senza il loro permesso.
Questa raccolta è la conseguenza inattesa di un’altra scelta infelice di Facebook: quella di chiedere le password della mail ad alcuni suoi utenti (come ho raccontato qui il 5 aprile scorso). Però ha detto che ha smesso e non lo farà più.
Non è finita: Facebook ha aggiornato un proprio comunicato stampa di marzo scorso, intitolato ironicamente “Keeping Passwords Secure” (“Tenere al sicuro le password”), perché è emerso che le password di Instagram che stava conservando internamente in chiaro, senza alcuna protezione crittografica, non erano alcune decine di migliaia come annunciato inizialmente ma sono molte di più.
“Abbiamo scoperto altri log di password di Instagram che venivano conservati in un formato leggibile... stimiamo ora che questa questione abbia interessato milioni di utenti Instagram”.
È vero che le password non risultano essere state trafugate. Ma è anche vero che la scoperta di altri log di password prima ignoti non rassicura granché sull’affidabilità delle dichiarazioni dell’azienda di Zuckerberg, che sembra non avere alcun controllo sulle proprie iniziative interne e sui propri metodi di operare.
Come sempre quando c’è di mezzo una raccolta insicura di password, è consigliabile cambiare password di Instagram e cogliere l’occasione per sceglierne una complessa, non ovvia e differente da quella usata altrove, e per attivare l’autenticazione a due fattori. In altre parole, cambiate la vostra password di Instagram prima che lo faccia qualcun altro per voi.
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