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2006/04/25

Antibufala: appello per la benzina a metà prezzo

Questo articolo vi arriva grazie alla donazione straordinaria di "editta.camp****".

Il prezzo della benzina sale e fa riemergere gli appelli-bufala dal letargo: stavolta è il turno della "idea geniale" di boicottare Shell ed Esso per indurli a far scendere il prezzo alla pompa. Il testo che circola è grosso modo questo:

COME AVERE LA BENZINA A META' PREZZO

Siamo venuti a sapere di un'azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.

Possiamo far abbassare il prezzo della benzina ai colossi del petrolio, senza dover rinunciare ad acquistare benzina!!! Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici. È un'idea geniale!

Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 euro al litro.

Possiamo far abbassare il prezzo solo se ci muoviamo insieme, in modo intelligente e solidale.
Ecco come. Posto che l'idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno.. differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c'è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.

La parola d'ordine è: colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli.

I petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia tra 0,95 e 1 euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro é circa la metà.

I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende.

Bisogna usare il potere che abbiamo.

La proposta è che, da qui alla fine dell'anno, non si compri più benzina delle due più grosse compagnie,SHELL e ESSO, che peraltro ormai formano una unica compagnia.

Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.

Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi.

Per farcela, però dobbiamo essere milioni di clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.

Questo messaggio, proveniente dalla Francia, è stato inviato a una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a...diciamo una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a 3000, e così via.

Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla... settima "generazione", avremo raggiunto e informato trenta milioni di consumatori!

Inviate dunque questo messaggio a dieci persone, chiedendo loro di fare altrettanto. Se tutti sono abbastanza veloci nell'agire, potremmo sensibilizzare circa 300 milioni di persone in otto giorni !

È certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere,non vi pare?

Coraggio diamoci da fare!

Purtroppo l'appello non è per niente "geniale" e neppure "intelligente", e chi lo diffonde ha qualcosa da perdere eccome: la faccia. Infatti l'appello dimentica un fatto fondamentale: il prezzo alla pompa è costituito in larghissima parte da tasse, accise e imposte. Per esempio, i dati dei Ministero delle Attività Produttive italiano indicano questa composizione dei prezzi medi della benzina senza piombo ad aprile 2006, espressi in euro per mille litri:
  • Prezzo industriale: 505,41
  • IVA: 213,88
  • Accisa: 564,00
  • Prezzo finale: 1283,29

IVA e accisa, insomma, costituiscono oltre il 60% del prezzo finale. Di conseguenza, un boicottaggio non potrebbe dimezzare il prezzo della benzina neppure se il petrolio diventasse gratuito e le raffinerie e i benzinai decidessero di vivere d'aria e lavorare per beneficenza.

Quest'appello è una versione ricarrozzata di una vecchia conoscenza, risalente al 2003 e descritta a suo tempo dal Servizio Antibufala in un'indagine apposita.

In realtà il modo per ridurre subito la spesa affrontata al distributore c'è, e non richiede catene di sant'Antonio o improbabili boicottaggi. Basta guidare un po' più piano e meno nervosamente, magari rispettando i limiti di velocità cittadini, visto che il ciclo urbano di continue brusche accelerazioni e brusche frenate è quello che fa schizzare verso l'alto i consumi. Si potrebbe anche smettere di comperare auto assurdamente avide di carburante come i SUV. Pensateci.

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