Antibufala: muore per aver bevuto da una lattina sporca di pipì di topo
Indagine iniziale: 15 maggio 2002. Ultimo aggiornamento: 30 ottobre 2007. Foto tratta da Wikipedia.
Dopo anni di stato vegetativo, ha ripreso a circolare un inquietante appello riguardante la presunta morte per leptospirosi di una persona che avrebbe bevuto da una lattina contaminata da urina di topo. Ecco il testo:
Articolo comparso su Caducée, giornale d'informazione professionale nel settore medico (MESSAGGIO PER LA SALUTE PUBBLICA):
Una persona è morta recentemente in circostanze assurde. Era partita in barca con degli amici, una domenica, e aveva messo delle lattine di bibite nel frigorifero dellabarca. L'indomani, lunedì, è stata ricoverata d'urgenza allo CHUV (ospedale svizzero di Ginevra) per uscirne mercoledì, morta.
L'autopsia ha constatato che si trattava di una Leptospirosi folgorante causata da una lattina che aveva bevuto, senza bicchiere, sulla barca..
L'esame delle lattine ha confermato che erano infettate di urina di ratti e quindi di Leptospiras. La persona in questione probabilmente non ha pulito la parte superiore della lattina prima di berla e questa era contaminata di urina di ratto seccata, che contiene delle sostanze tossiche e mortali, quindi la leptospiras, che provoca la leptospirosi.
Le bibite in lattina e altri alimenti simili sono stoccate in depositi che spesso sono infestati da ratti e simili e subito dopo vengono trasportate nei punti vendita senza che siano disinfettate o pulite.
Ogni volta che comprate una lattina lavate conscienziosamente la parte superiore con dell'acqua e un detergente prima di metterla in frigo.
Secondo uno studio realizzato da INMETRO (Spagna), il coperchio delle lattine è più contaminato dei gabinetti pubblici!
Lo studio mostra una quantità di germi e batteri sul coperchio delle lattine tale da rendere indispensabile la pulizia con dell'acqua e un detergente.
PER CORTESIA DIFFONDETE QUEST'INFORMAZIONE.
Ricevuto dalla Direzione delle risorse umane dell'Ospedale Cantonale di Ginevra.
Perché è una bufala
Il consiglio igienico è senz'altro valido, ma il resto del messaggio è una bufala. Ne trovate la smentita su Hoaxbuster.com (in francese), dove viene fatto risalire a settembre 2001, e una storia praticamente identica è descritta in inglese presso Urbanlegends.about.com, che ne segnala la comparsa nell'ottobre del 1998.
Secondo queste indagini, la bufala è originata in America, ma è stata come al solito riconfezionata con riferimenti locali per renderla più plausibile. Secondo Hoaxbuster, è vero che i topi sono portatori di leptospirosi e possono trasmetterla all'uomo, ma la leptospirosi non è una malattia folgorante come descritto nell'appello: ha un periodo di incubazione che varia da 4 a 19 giorni, ossia più che sufficiente per andare in ospedale e farsi curare con gli antibiotici.
Notate, nell'appello, la solita mancanza di date, mentre i riferimenti ad aziende o istituzioni citano nomi ma non precisano altri dati che permettano un riscontro, come per esempio un numero di una rivista, il titolo di un libro o l'indirizzo esatto di un sito Web dove queste dichiarazioni sarebbero state rese. Di conseguenza, questi riferimenti sono da considerare totalmente inattendibili.
L'appello parla di un “articolo” che sarebbe stato pubblicato da Caducée, descritto come “giornale d'informazione professionale nel settore medico”, senza però indicarne né titolo, né data di pubblicazione, né autore. Fra l'altro Caducée non è un giornale: è un sito Web francese, il cui indirizzo è www.caducee.net, che fra l'altro ha pubblicato nel 2002 una smentita consultabile solo con molta difficoltà, come spiegato qui sotto.
Il CHUV di Ginevra esiste, ma questo non vuol dire nulla: non sarebbe la prima volta che vengono citati nomi di aziende o istituzioni per conferire maggiore autorevolezza a un appello.
La ciliegina sulla torta, però, è quel riferimento alla "Direzione delle risorse umane dell'Ospedale Cantonale di Ginevra": sembra tanto un nome altisonante per l'ufficio del personale, che ovviamente non si occupa di leptospirosi e di lattine, ma amministra il personale e basta e pertanto non avrebbe alcun titolo di parlare di questioni mediche in tono così perentorio.
Comunque, anche se le ragioni esposte nell'appello sono false, pulire i recipienti dai quali si beve è una normale precauzione igienica altamente consigliabile, specialmente per le lattine.
Siamo insomma nel campo delle leggende metropolitane ammonitrici: quelle che usano una storia inquietante per insegnare un comportamento.
La smentita nascosta di Caducée
Nel 2002, Caducee.net pubblicò due righe di smentita, ma a causa del modo poco furbo in cui era stato progettato il sito, l'avviso compariva soltanto la prima volta che lo si visitava. Alla visita successiva compariva una schermata che invitava alla registrazione gratuita.
La schermata di smentita diceva testualmente:
Important : Caducee.net n'est pas à l'origine des fausses informations sur la leptospirose qui circulent actuellement sur le réseau. Il s'agit d'un canular.
Ecco la schermata, datata 2002 (la smentita è al centro in alto):
Grazie a francesco.r, ntucci e manunta per la collaborazione.
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