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2020/03/02

Antibufala: no, non è vero che il 38% degli americani non comprerebbe birra Corona per paura del coronavirus

La notizia secondo la quale il 38% degli americani non comprerà più la birra Corona perché la associa al coronavirus è una bufala. Specificamente, è una fandonia costruita da un’agenzia di sondaggi in cerca di visibilità.

Lo spiega molto dettagliatamente Bufale un tanto al chilo: tutto parte da un sondaggio della 5W Public Relations (comunicato stampa qui), condotto telefonicamente su un campione di 737 bevitori di birra statunitensi, che annuncia che “il 38% dei bevitori di birra americani adesso non comprerebbe Corona in nessuna circostanza” (“38% of beer-drinking Americans would not buy Corona under any circumstances now”).

Ma il comunicato omette la cosa più importante, ossia la domanda che è stata fatta per ottenere questa risposta. L’ha trovata l’Huffington Post, ed è un generico “Comprerebbe Corona in qualunque circostanza adesso?”, senza citare affatto il coronavirus. Quindi chi ha risposto “No” può averlo fatto per molte ragioni, compresa semplicemente quella che non gli piace la Corona e quindi non la comprerebbe a prescindere dal coronavirus e non l’avrebbe comprata neanche in passato.

Il comunicato stampa, insomma, è stato costruito furbescamente per fare in modo che l’associazione fra Corona e coronavirus si formi nella mente del lettore.

Come controprova, si può notare che il sondaggio contiene anche un’altra domanda, che però non ha attirato altrettanta attenzione da parte dei media: “Alla luce del coronavirus, intende smettere di bere Corona?”. Solo il 4% ha risposto di sì.

Questo, semmai, sarebbe stato il dato da pubblicare, ma non sarebbe stato spettacolare e non avrebbe permesso di far leva sul luogo comune che gli americani sono stupidi. Purtroppo anche molti giornalisti hanno abboccato all’esca troppo ghiotta.

PR Week riferisce che Maggie Bowman, senior director of communications della Constellation Brands che è proprietaria della Corona, ha detto che “nonostante la disinformazione circolante, il consumer sentiment e le vendite restano robusti. I consumatori capiscono che non c’è legame fra il virus e la nostra impresa.” 

C’è stato un calo generale delle vendite di birra in Cina a causa del coronavirus. Anheuser-Busch InBev, che produce Budweiser, Corona, Stella Artois e altri marchi, prevede un 10% di calo dei profitti nel primo trimestre.

Negli Stati Uniti, invece, la Corona non ha subìto cali significativi, anzi: Bufale un tanto al chilo nota, citando CNN, che “Le vendite della Corona erano salite del 5% negli Stati Uniti nelle 4 settimane fino al 16 febbraio. Questo è circa il doppio di quello che era il trend delle ultime 52 settimane.”


Fonte aggiuntiva: The Atlantic.


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