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2021/10/31

Riemergono i nastri di quando facevo il DJ alla radio negli anni Ottanta: World Music Radio Classic

Ultimo aggiornamento: 2021/10/31 21:30.

Tanti, tanti anni fa ho fatto il DJ in inglese in una radio privata in onde medie e onde corte, World Music Radio. All’epoca mi facevo chiamare John Sinclair, come omaggio a Sir Clive Sinclair (erano gli anni dello Spectrum) e a John Koenig di Spazio 1999.

I complottisti mi rinfacciano sempre di essere stato un DJ, ma chissenefrega: è stata una delle più belle esperienze della mia gioventù. Tante amicizie nate in tutto il mondo, alcune delle quali mi hanno letteralmente cambiato la vita, tanta esperienza lavorativa che mi è tornata utile nei lavori fatti successivamente (e ancora oggi) e tantissima musica indimenticabile.

Ora sono riemerse da quel lontano passato le registrazioni di quei programmi, grazie al paziente lavoro di digitalizzazione di Andrea, che ha anche creato una stazione radio digitale in streaming regolarmente registrata.

Se volete ascoltare un po’ di musica degli anni Ottanta e dei decenni precedenti, e siete curiosi di sentire come ero diggèi da giovincello, è la vostra occasione. Lo streaming è sperimentale e non regge tanti ascoltatori simultanei, per cui questo articolo innescherà probabilmente uno stress test interessante. 

Tenete presente, inoltre, che le digitalizzazioni provengono da audiocassette di 40 anni fa e che all’epoca facevamo partire i dischi di vinile usando le “pezze”* sul piatto del giradischi, e tutto era analogico, per cui qualche problema di pitch può capitare.

* Per chi non ricorda cosa fossero le “pezze”: all’epoca le radio più professionali usavano giradischi a partenza immediata, tipo il Technics SL-1200, che non avendo l’inerzia della cinghia di trasmissione permettevano di posizionare la puntina appena prima dell’inizio della musica nel solco del disco, a giradischi fermo, e premere un pulsante per far partire immediatamente il brano.

Ma questi giradischi costavano uno sproposito, per cui le radio meno ricche si accontentavano di giradischi normali con trasmissione a cinghia, che avevano un’inerzia notevole (ci voleva quasi un giro intero per arrivare alla velocità corretta), e ricorrevano a un tappetino circolare di stoffa, la “pezza”, da mettere sul piatto sotto il disco.

Il DJ (io, in questo caso) posizionava la puntina appena prima dell’inizio del brano, teneva ben ferma la pezza con una mano, faceva partire il giradischi con l’altra in modo che il piatto fosse già in rotazione mentre il disco stava immobile sopra la pezza (che slittava rispetto al piatto), e poi mollava la pezza sulla penultima sillaba di quello che stava dicendo. Questo consentiva di ridurre lo spazio di accelerazione a un quarto di giro, che a 33 giri e 1/3 al minuto era appunto l’equivalente della durata di un paio di sillabe.

Potete ascoltare lo streaming dei programmi di tutti gli animatori storici di World Music Radio, mixati con brani più recenti, presso wmrclassic.com/streaming oppure a questo link diretto e scoprire la storia di questa radio un po’ pirata e un po’ pioniera nella sezione History.

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Per evitare equivoci e per rispondere alle domande che sono arrivate dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo: 

  • le voci che sentite nello streaming sono quelle di tutti gli animatori storici di World Music Radio, non solo la mia: la mia è solo quella che si presenta come John Sinclair. 
  • Nei programmi, la mia voce è quella di 40 anni fa; nei jingle che dicono “Hi! This is World Music Radio Classic and I'm John Sinclair! You’re listening to the rebroadcast of old World Music Radio programmes from the 1980s. Please do not send reception reports or messages to addresses mentioned in the programs as they are no longer valid. For further information, visit the website wmrclassic.com - Thanks and enjoy listening!” e “You’re listening to the classic channel of WMR, World Music Radio Classic!” è la mia di ieri :-)
  • Per quelli che faticano a riconoscere la mia voce rispetto a quella che sentono quando parlo in pubblico o nei podcast: non usavo effetti audio particolari, a parte un pochino di bassi extra, e il microfono era ben più scarso dei Neumann che uso adesso alla RSI. Semplicemente all’epoca impostavo la voce “alla DJ anni 80” e la abbassavo di tono; usarla oggi nei podcast sarebbe ridicolo.

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