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2010/01/15

Kindle, DRM craccato

Scardinata la protezione anticopia del Kindle; ma serve davvero sugli e-book?


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "lorenzo.bar****" e "giorgio".

Kindle, il popolare lettore di libri digitali di Amazon, è stato craccato: il suo sistema anticopia è stato decifrato in soli otto giorni di lavoro dagli smanettoni della Rete. Da questo sforzo è nato un programma per togliere le protezioni ai libri digitali di Amazon si chiama Unswindle, ma non è concepito per favorire la pirateria dei libri: serve per consentire agli acquirenti legittimi di leggere i libri digitali lucchettati su qualunque dispositivo, come spiegato dal suo autore nel blog I Love Cabbages.

Il problema dei sistemi anticopia adottati dalle case editrici per i libri digitali è infatti che i libri acquistati legalmente sono leggibili soltanto su specifici dispositivi. Questo significa che il cliente onesto, se decide di cambiare dispositivo o marca per qualunque ragione, non può trasferirvi i libri che ha comprato. Inoltre non ha la garanzia che i libri che ha comperato resteranno suoi a lungo termine se il fornitore del dispositivo smette di gestire i sistemi anticopia.

L'industria del libro, insomma, sta ripetendo pari pari gli errori già compiuti da quella del software e da quella del disco: l'illusione che lucchettare i contenuti impedisca la pirateria e faciliti le vendite.

In realtà la disponibilità dei libri digitali senza protezione, oltre ad evitare di drogare il mercato dei dispositivi di lettura (e-reader) spingendo il lettore alla fidelizzazione obbligata, aumenta le vendite. I potenziali acquirenti possono provare il prodotto prima dell'acquisto e hanno la comodità di poterlo trasferire dove vogliono. David Pogue, un autore di libri d'informatica vendutissimi negli Stati Uniti (e spesso tradotti anche in italiano), descrive sul New York Times il risultato di un suo esperimento. Un anno fa, d'accordo con il proprio editore, ha messo in vendita uno dei suoi libri come file PDF senza protezioni anticopia, per vedere da vicino l'effetto che avrebbe fatto e confrontarne le vendite rispetto all'anno precedente.

Il risultato? Il libro è stato "piratato ovunque. Ora è dappertutto nel Web ed è ridicolmente facile scaricarlo senza pagare. Ma la cosa pazzesca è stata che le vendite del libro non sono calate. Anzi, sono aumentate leggermente nel corso dell'anno."

Certo, un episodio non fa statistica, e l'esperimento di Pogue era mirato a valutare l'effetto dei file senza lucchetti sulle vendite i libri cartacei, non su quelli digitali, ma c'è un esempio molto chiaro: iTunes. Dopo anni nei quali l'industria del disco ha giurato e spergiurato che senza lucchetti nessuno avrebbe comperato musica digitale, dal 2001 iTunes di Apple ha venduto 8 miliardi di brani musicali, e da quando sono stati tolti i sistemi anticopia le vendite sono salite.

Secondo Nielsen Soundscan, nel 2009 le vendite musicali complessive (album, singoli, video musicale e brani digitali) sono aumentate del 2,1% negli Stati Uniti, e c'erano già stati aumenti del 14% e del 10% nel 2007 e nel 2008, ossia negli anni in cui i lucchetti sono stati tolti in seguito alla celebre lettera aperta di Steve Jobs (febbraio 2007). Nel settore specifico dei brani digitali, le vendite di singole tracce sono salite dell'8,3% (1,16 miliardi di brani venduti) e quelle di album sono aumentate del 16,1% (76,4 milioni di copie).

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