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2010/01/19

Il giornalista che parla con i morti

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "daniele" e "d.vago" e alle segnalazioni dei lettori. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento ore 18:15.

Francescocosta.net segnala che La Nazione del 14 gennaio scorso, nella cronaca di Firenze, ha pubblicato un'intervista a Guido Galli, funzionario delle Nazioni Unite ad Haiti, con tanto di citazioni fra virgolette, dopo il terremoto. Secondo l'articolo, siglato da "am ag", Galli sarebbe stato "rintracciato dalla nostra rappresentanza diplomatica" e si sarebbe salvato perché "scaraventato fuori, sulla strada".

Ma Galli è stato trovato morto sotto le macerie dell'albergo in cui stava, come conferma l'ONU.

La sigla alla quale è attribuito l'articolo dovrebbe corrispondere ad Amadore Agostini, che ho contattato via mail per chiarimenti.


Aggiornamento ore 18:15


I lettori mi segnalano che La Nazione ha pubblicato la seguente spiegazione: "Dobbiamo una spiegazione ai lettori e alla famiglia di Galli (con la quale ci siamo già scusati personalmente). Tutto è nato da un errore di persona dovuto alle difficoltà delle comunicazione e alla concitazione di quei primi momenti dopo il terremoto. La frase attribuita a Galli ci è stata riferita nel corso di decine di telefonate di controllo: in realtà non era stata pronunciata dal nostro concittadino ma da un altro dipendente delle Nazioni Unite, fortunatamente scampato al disastro. L’abbiamo riportata solo quando - in nottata - la notizia che Guido era salvo ci è stata confermata dalla famiglia, che ha aggiunto anche altri particolari di cui era venuta a conoscenza e che coincidevano con le informazioni raccolte. E’ stato un incidente che ha addolorato noi per primi e del quale ci scusiamo nuovamente."

Amadore mi ha risposto via mail dicendo che il giornale in edicola domani conterrà "tutte le spiegazioni del caso".

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