Ho appena passato un'ora abbondante ad ascoltare dal vivo Sir Christopher Lee al Festival del Cinema di Locarno. Sala strapiena, non si sentiva volare una mosca. Tutti in silenzio ad ascoltare, rapiti, la voce di un novantunenne dalla tempra straordinaria che racconta passioni, aneddoti e dettagli innumerevoli di una vita di cinema.
Ci sono stati momenti surreali e al tempo stesso commoventi: per esempio, sentire la voce di Saruman cantare opere liriche (in italiano) e imitare Gatto Silvestro dal vivo è un'esperienza che non ha prezzo e svela un lato inatteso e giocoso di Lee. Sentirgli dire, pochi istanti dopo, che faceva sempre quest'imitazione per Peter Cushing e ascoltare il suo ammiratissimo, affettuoso ricordo dell'attore scomparso, che gli fa venire i lucciconi (come nella foto qui sopra), trasforma completamente quell'aneddoto leggero in un emblema dell'intensità e della ricchezza di una vita e di una carriera la cui durata è un traguardo ma anche una condanna a veder svanire tanti affetti.
Christopher Lee ha incantato tutto il pubblico con tanti altri racconti e con una presenza e una vitalità che sono sembrate davvero magia. Saremmo rimasti tutti ad ascoltarlo ancora per ore, anche se si fosse messo a leggere la rubrica del telefono. E ho la sensazione che lui sarebbe andato avanti con piacere a raccontare le proprie storie, come fa un nonno ai nipotini. Solo che quel nonno è Dracula, Saruman, il Conte Dooku e mille altri nomi protagonisti degli incubi di intere generazioni. Fantastico e indimenticabile.
Aggiornamento (2013/08/10)
Ecco il video dell'evento:
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