Un lettore e
ascoltatore del Disinformatico,
smailliw87,
ha segnalato la foto astronomica qui accanto, che viene disseminata
su Facebook presentandola come “l'immagine più
nitida di un'astronave Anunnaki”
accanto al nostro Sole.
La prima
domanda che viene spontanea, perlomeno a uno scettico allegro, è
come facciano a sapere che è proprio un'astronave degli Anunnaki
(delle divinità dei popoli mesopotamici antichi, per esempio i
Sumeri, interpretati come visitatori extraterrestri da alcuni
ufologi) e non, per esempio, dei Grigi o dei Rettiliani o dei Vogon,
visto che non ha segni identificativi. Secondo questo
video dedicato all'immagine in questo, l'oggetto è di
appartenenza degli Anunnaki per via della forma, che richiama quella
di alcuni bassorilievi sumeri che raffigurano questi esseri a bordo
dei loro veicoli alati.
Ma andando
alla fonte dell'immagine, come bisogna sempre fare, emerge una storia
un po' differente. L'immagine proviene dalla sonda SOHO (Solar and
Heliospheric Observatory), un osservatorio solare collocato nello
spazio dalla NASA e dall'ESA nel 1995 e tuttora in attività. La foto
è datata 2005/11/12 07:19,
e una ricerca un po' attenta negli archivi
pubblici della sonda ne trova la versione
originale.
Osservandola
in dettaglio si scopre un fenomeno rivelatore: la presunta astronave
è perfettamente allineata alle file orizzontali di pixel
dell'immagine ed è costituita interamente da pixel completamente
bianchi, privi di qualunque sfumatura. È molto improbabile che un
oggetto si allinei così perfettamente con la fotocamera e sia così
netto mentre il resto dell'immagine è ricco di sfumature.
C'è poi il
dato
tecnico che spiega che le immagini sono scattate
nell'ultravioletto (quella in oggetto, specificamente a 304 Angstrom)
e la luminosità rappresenta la temperatura, per cui un oggetto molto
chiaro avrebbe una temperatura di 60-80.000 Kelvin. Se fosse
un'astronave, a bordo farebbe un po' caldo.
Il passo
successivo di un'indagine sensata è cercare i pareri degli esperti,
e l'astronomo Phil Plait ne ha pubblicato uno
molto chiaro: le strisce orizzontali di pixel completamente
bianchi non rappresentano un oggetto reale, ma sono un difetto del
sensore digitale dello strumento. Quando un pixel del sensore viene
colpito da una luce molto intensa, la “scarica” anche sui pixel
adiacenti. È un fenomeno chiamato “blooming”
ed è molto frequente nelle immagini astronomiche acquisite con
sensori digitali (altri esempi sono qui
e qui).
La fonte della luce può essere una stella o una particella del
rivestimento della sonda oppure un raggio cosmico che colpisce il
pixel.
Come sempre,
l'indagine sulle foto ufologiche magari non rivela la presenza di
visitatori alieni, ma è un'ottima occasione per scoprire qualcosa di
più su come funzionano le tecnologie terrestri e per evitare di
essere ingannati dagli ufologi che s'entusiasmano troppo facilmente.
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