“L'ultimo volo del Falcon 9 Block 4: ha portato sulla ISS un'AI e due gatti” è il titolo di questo articolo su Focus.it (copia su Archive.is; link alterato all’originale):
Gatti? Andando a controllare le notizie sul recente lancio di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale salta fuori che a bordo c’erano due topi. In inglese “topi” si dice “mice”. Sarà mica che...? No, dai.
Lo svarione di Focus.it non è un errore del titolista: si ripete anche nell’articolo, che parla di “una coppia di gatti geneticamente identici” e dice che ci sarà “una coppia di gatti a fare da (in)volontarie cavie per studiare i batteri intestinali in microgravità“. Anzi, l’articolo ci ricama pure sopra, facendo cenni storici ai gatti che hanno volato nello spazio: “Non è la prima volta che un gatto sperimenta l'assenza di peso: per i felini, la prima volta nello Spazio è stata nel 1963, in un test missilistico francese finito bene (per la gatta Félicette)”.
Astronauticast ha una spiegazione più misericordiosa per questo bislacco scambio fra felini e roditori:
@Focus_it davvero ci sono due gatti sulla ISS per far compagnia agli astronauti? 😯— AstronautiCAST (@AstronautiCAST) July 4, 2018
Non è che vi riferite al Cloud Aerosol Transport System? Qui il cargo manifest di CRS-15 in caso di bisogno. https://t.co/lZLJL7RtVS
Oppure chiedete. @disinformatico @AstroSamantha https://t.co/8OmRFSLqY7
Per la scoperta dei “gatti” spaziali di Focus ringrazio @ruggio81.
2018/07/04 11:00
Focus ha rimosso e poi corretto l’articolo, facendo un’apprezzabile correzione dichiarata, e ha postato un tweet di scuse:
Il gatto e il topo (o L'ultimo volo del Modello 4) - le nostre scuse, qui:https://t.co/1COQFngnxo— Focus (@Focus_it) July 4, 2018
Ma ahimé l’articolo di scuse linkato dal tweet di Focus a sua volta contiene un doppio errore storico:
Scusate se sparo sul pianista, ma il volo di Felicette non fu orbitale, bensì suborbitale, e il volo durò 13 minuti. I 5 minuti che citate sono il periodo di assenza di peso :-)— Paolo Attivissimo (@disinformatico) July 4, 2018
Lo so, lo so, sono spietato.
2018/08/15 9:20
Qualche giorno fa ho ricevuto una bella mail dall’autore dell’articolo. Una mail ben diversa dalle solite proteste arroganti e dalle minacce di querela che
mi arrivano normalmente. L’autore ha ammesso l’errore e se ne è scusato. Mi ha chiesto di togliere il suo nome dal testo di questo mio articolo, perché è uno dei primi risultati che compaiono in Google quando si cerca il suo nome e quindi potrebbe causargli difficoltà nel cercare futuri lavori.
Ci ho pensato su un po', perché non vorrei dare l’impressione di fare favoritismi, ma considerato che il suo errore non è socialmente pericoloso o dannoso, a differenza di tanti altri, non vorrei neanche infierire oltre il ragionevole e vorrei invece incoraggiare il suo raro gesto di sincerità e cortesia. Tutti possiamo sbagliare: è da come gestiamo gli sbagli che si distingue l’onesto dal disonesto.
Per cui ho rimosso il nome dal mio articolo. Ne restano ovviamente altre tracce che non si possono rimuovere, e ho avvisato l’autore di questo aspetto tecnico. In bocca al lupo all’autore. Cave felem et ad astra.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Nessun commento:
Posta un commento