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2007/06/19

Truffa alla nigeriana spenna 800˙000 euro

Mega-truffa alla nigeriana in Australia


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "mattalu" e "aagg000".

Il Sydney Morning Herald riferisce che una famiglia del Queensland, in Australia, è stata spennata dai truffatori usando una versione particolarmente sofisticata della cosiddetta "truffa alla nigeriana" o "419 scam": quella che intasa le nostre caselle di posta con presunte vincite alla lotteria o segnalazioni di eredità milionarie che ci spettano se solo avremo la cortesia di anticipare delle fantomatiche "spese burocratiche" (che in realtà vanno a ingrassare i truffatori e non porteranno a nessun utile chi abbocca alla truffa).

Stavolta la truffa ha fruttato oltre 1,3 milioni di dollari australiani (circa 800.000 euro o 1,3 milioni di franchi svizzeri), munti alla famiglia Baker. La famiglia era stata contattata da un'amica che era convinta di aver diritto a un'eredità di 17 milioni di dollari dal proprio padre, che non aveva mai conosciuto. L'amica aveva risposto a un annuncio sul giornale che la citava specificamente per nome in proposito.

I truffatori avevano poi intrattenuto contatti con la vittima tramite un avvocato di una società di consulenza legale liberiana, affermando che era necessaria una serie di pagamenti per coprire presunte spese legali ed amministrative e tasse locali prima che l'eredità potesse essere inviata in Australia. E qui, nel 2005, era entrata in gioco la famiglia Baker, che si era offerta di pagare le spese per l'amica.

Iniziò così un giro di viaggi in Europa per conoscere finti funzionari governativi in Spagna, Italia e Olanda. I truffatori portarono il signor Baker persino in una banca spagnola e gli mostrarono una cassetta piena di denaro statunitense: la presunta eredità.

Nel corso dei due anni successivi, la famiglia Baker pagò appunto circa 1,3 milioni di dollari australiani ai truffatori. Solo di recente un membro della famiglia ha visto in televisione un programma dedicato alle truffe di questo genere e finalmente si è accesa la lampadina.

La particolarità di questa versione della truffa è non solo la sua sofisticazione (molte delle società intermediarie della presunta eredità erano autentiche e coinvolte a loro insaputa), ma anche la precisione del bersaglio scelto: i truffatori hanno chiaramente raccolto molte informazioni personali sulla vittima prima di procedere. Cosa del resto facile, soprattutto nelle aree di chat e grazie ai tanti dati personali che disseminiamo spesso incautamente su Internet.

Il Herald nota che la segnalazione della famiglia Baker ha portato all'arresto di una persona ad Amsterdam. Chissà se è una di queste.

Il consiglio è quello di sempre: se un'offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non è vera, e tenete presente che questi truffatori sono, come dimostra quest'episodio, ben più sofisticati di quel che si potrebbe pensare.

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