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2016/12/16

La bufala dell’iniziativa antibufala di Facebook: non è poi tanto nuova

Mark Zuckerberg, boss di Facebook, ha annunciato il debutto di alcuni aggiornamenti che nelle sue intenzioni dovrebbero ridurre la proliferazione della disinformazione. Una volta tanto, Zuckerberg ammette che Facebook “è più di un semplice distributore di notizie” e che ha “un nuovo tipo di responsabilità” ma vuole evitare di diventare “arbitro della verità”.

Per questo motivo Facebook rende più facile segnalare le bufale: “se molte persone segnalano una storia, allora la manderemo a organizzazioni esterne di verifica”, scrive Zuck. Se questi controllori concordano che la storia è una bufala, alla storia verrà aggiunto un avviso che dice che è controversa e questo la renderà meno visibile nel News Feed. Inoltre non sarà possibile trasformare una storia controversa in una pubblicità o promuoverla. Facebook si impegna anche a “un giro di vite contro gli spammer che fingono di essere famose agenzie di notizie”.

Chiaramente tutto dipende dalla qualità e integrità di queste organizzazioni esterne di verifica; il rischio di abusi è inevitabile, ma nessun articolo verrà censurato: “sarete ancora in grado di leggere e condividere la storia” anche se è controversa, scrive Zuckerberg, linkando poi un comunicato stampa di Facebook.

Il comunicato fornisce dettagli su queste organizzazioni di verifica e sulle modalità di segnalazione delle notizie ritenute false (si clicca su Segnala - Ritengo che non dovrebbe essere su Facebook - Si tratta di una notizia falsa), ma attenzione: l’opzione di segnalare le notizie false era già stata annunciata da Facebook più di un anno fa, a gennaio 2015, in questo comunicato stampa che usava praticamente le stesse parole e modalità annunciate adesso da Zuckerberg come novità. Non sembra aver avuto grande successo.

Quest'immagine proviene da un annuncio del 2015

La versione attuale della segnalazione in italiano, mandatami da @lalalelisa, è questa ed è molto simile a quella di un anno fa:



Facebook dice che si baserà sulle regole elaborate dall’International Fact-Checking Network (IFCN) un’associazione di verificatori ospitata presso Poynter.org, che però sembra un po’ spiazzata dall’iniziativa del social network blu, tanto da aver dichiarato alla BBC che sta “ripensando” i propri criteri di adesione alla luce della decisione di Facebook. Trovate qui una FAQ dell'IFCN.


Fonti aggiuntive: Engadget, AGI, BBC.

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