Credit: NASA/JPL. |
Stanotte alle 1:27 (ora dell’Europa centrale; le 19:27 di ieri, ora della costa est degli USA) è partita dalla Rampa 39A del Kennedy Space Center la missione Crew-1 di SpaceX, che sta portando quattro astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo di una capsula Crew Dragon denominata Resilience.
È la prima missione operativa di SpaceX con astronauti, dopo la missione di prova (Demo-2) con due membri d’equipaggio svolta a maggio 2020, e segna l’inizio dei voli spaziali di routine gestiti interamente da aziende private per conto degli enti spaziali governativi, oltre che il ritorno formale degli Stati Uniti all’indipendenza nel volo spaziale con equipaggi. Finora, infatti, la NASA doveva chiedere alla Russia di trasportare (a pagamento) i propri astronauti verso la Stazione a bordo di capsule Soyuz.
I quattro astronauti sono Shannon Walker, Victor Glover e Michael Hopkins (comandante), tutti della NASA, e Soichi Noguchi dell’agenzia spaziale giapponse JAXA.
Il primo stadio del razzo Falcon 9 è stato recuperato, come ormai spettacolarmente consueto, facendolo atterrare su una nave appoggio automatizzata nell’Oceano Atlantico.
Chicca: per questa missione, l’“indicatore di assenza di peso”, ossia il consueto giocattolo che viene portato a bordo per dare un’indicazione visiva della condizione di caduta libera del veicolo, è Baby Yoda (come ormai lo chiamano tutti, anche se non è Yoda) di The Mandalorian.
Credit: SpaceX_spacenews. |
Trovate maggiori dettagli in italiano su Astronautinews.
2020/11/17
Stamattina (ora italiana) intorno alle 7 l’equipaggio della Crew Dragon è salito a bordo della Stazione dopo un attracco automatico avvenuto senza intoppi. Il volo è durato, come previsto, 27 ore e mezza: la durata è stata determinata dal rinvio del lancio di 24 ore causato dalle condizioni meteo nell’Oceano Atlantico, altrimenti il volo sarebbe durato circa otto ore.
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