Il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo notissimo per le sue previsioni del tempo su Canale 5, ex direttore del Centro meteorologico di Milano-Linate e autore di vari libri sulla meteorologia, è sceso in campo sulla questione delle "scie chimiche" in un articolo pubblicato pochi giorni fa da Meteo.it, il sito del Centro Epson Meteo.
Abbiamo insomma un pronunciamento da parte di un addetto ai lavori, e per di più un addetto ai lavori italiano. Nel suo articolo, Giuliacci è categorico sin dal titolo: "Scie chimiche in cielo: una bufala".
Parlando di un documento anonimo circolante in Rete, che sostiene la teoria delle scie chimiche (probabilmente questo), Giuliacci è sorpreso "che nessun ente istituzionale sia intervenuto per mettere fine alla diffusione di tali notizie che, oltre a essere false (come tra poco dimostreremo) creano allarme, panico e disinformazione tra la gente."
L'articolo prosegue lasciando ben poco spazio all'ambiguità interpretativa. "La notizia è comunque una bufala" prosegue Giuliacci, ipotizzandone le ragioni della popolarità e sottolineandone l'assurdità: a suo avviso è diffusa "da certi ambienti, al solo scopo di seminare discredito, lasciando intendere che i “soliti” americani (dagli agli untori… yankee!!!) o i soliti “militari” fanno esperimenti pericolosi, all’insaputa di tutti, tenendo all’oscuro anche i propri governi (come se le scie non si vedessero!) e infischiandosene della salute degli inermi cittadini."
Il colonnello spiega inoltre che quelle che gli sciachimisti chiamano "scie chimiche" sono in realtà "un fenomeno normale, sempre esistito da quando esistono gli aerei a jet". La persistenza occasionale delle scie di condensazione si ha semplicemente quando "l’atmosfera circostante è già di per sé molto umida, cosicché la scia stenta a evaporare e quindi resiste nel cielo anche per 1-2 ore."
La disposizione a linee parallele e incrociate, e l'allargamento delle singole scie a formare un velo, sono fenomeni assolutamente normali e ben noti. "Se poi a quelle quote c’è anche un forte vento" prosegue infatti Giuliacci "la scia nuvolosa tende ad essere sparpagliata lateralmente e quindi assume anche notevoli dimensioni nel verso laterale. Sotto tali condizioni meteorologiche, lungo alcune aerovie o incrocio di aerovie commerciali oggi particolarmente affollate è ovvio che il frequente passaggio di aerei (uno ogni 3-4 minuti) lascerà, nell’arco di 1-2 ore, una ragnatela di moltissime scie."
Tutto qui. Il meteorologo del Centro Epson Meteo chiarisce, per completezza, che esiste "anche un’altra modalità per la genesi delle scie di condensazione", che spiega la forma di alcune scie, che invece di provenire dai motori formano un velo largo talvolta quanto l'intero aereo. "Se l’atmosfera è oltremodo umida, allora l’aria che viene a contatto con il bordo d’attacco dell’ala si spezza lateralmente in due parti le quali, scorrendo poi lungo la superficie curva della fusoliera, sono costrette ad accelerare. Ma tale accelerazione provoca una rapida espansione dell’aria in movimento attorno all’aereo, con conseguente raffreddamento della medesima. Il rapido raffreddamento a sua volta fa condensare immediatamente la forte umidità sotto forma di una densa scia nuvolosa."
Con queste parole semplici e chiare, Giuliacci assesta un colpo irrimediabile a tutti i sostenitori dell'esistenza di cospirazioni intorno al fenomeno delle scie degli aerei. Perché parliamoci chiaro: sostenere le "scie chimiche" significa accusare Giuliacci non solo di incompetenza professionale, cosa già di per sé non banale, ma soprattutto di complicità nella cospirazione. Che, ricordiamolo, secondo gli sciachimisti è responsabile di morte e malattie.
Alzi la mano chi, dei vari Bosco, Chiesa, Decollanz, Giacobbo, Marcianò e Mazzucco, se la sente di accusare Giuliacci di essere complice di sterminio.
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