Cerca nel blog

2006/01/25

Zio Bill NON rilascia il codice sorgente di Windows

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "giozambra", "matz" e "paolost*****".
L'articolo è stato modificato dopo la sua pubblicazione iniziale.

Diversamente da quanto titolato da varie fonti, fra cui persino ANSA e Slashdot, Microsoft oggi non ha offerto in licenza il codice sorgente di Windows. Nella foga di partorire titoli concisi, e grazie a un pizzico di incompetenza tecnica, molte testate hanno dato invece l'impressione che venisse divulgato tutto il codice sorgente di Windows.

In realtà, come si può leggere nell'area stampa del sito Microsoft, il colosso del software ha offerto in licenza limitata soltanto una piccolissima parte del proprio codice sorgente, specificamente quella dei protocolli di comunicazione di Windows Workgroup Server e Windows Desktop, che sono al centro di una disputa con l'Unione Europea da vari anni. Il resto rimane segreto e accessibile soltanto ad alcuni governi e centri di ricerca.

L'UE accusa zio Bill (ritratto qui sopra in una foto non ritoccata) di non fornire documentazione sufficiente su come funzionano i protocolli di Windows, rendendo così più difficile per le altre società di software realizzare prodotti compatibili (o, per usare il gergo, interoperabili) e obbligando in pratica chi usa server Microsoft ad acquistare solo software Microsoft anche per gli altri computer della propria rete aziendale. Un po' come se comperaste una Fiat e doveste per forza montarvi gomme Fiat invece di montarvi, se vi va, quelle conformi (e magari migliori e meno care) di altre marche.

In questo modo, dice l'UE, Microsoft acquisisce un vantaggio illecito e sfavorevole alla libera concorrenza, per cui la Commissione Europea ha intimato all'azienda di zio Bill di fornire documentazione adeguata, altrimenti le farà pagare una multa fino a 2 milioni di euro al giorno, oltre ai 497 milioni di euro già decisi ma non ancora riscossi per questioni procedurali e legali.

Così Microsoft ha deciso di rendere accessibili le porzioni di codice contese (e soltanto quelle). Il comunicato ufficiale di zio Bill è qui (in inglese). Il codice sarà esaminabile ma non pubblicabile o riutilizzabile, e per esaminarlo si dovrà pagare. Questo è ben diverso dall'accesso totale offerto dal software open source.

L'UE ha ribadito che spetta a lei, non a Microsoft, decidere quali sono le misure soddisfacenti per risolvere la disputa, e non è detto che il codice sorgente sia un'offerta sufficiente.

In effetti la semplice offerta di poter esaminare codice, senza la sua documentazione tecnica completa (in parte, peraltro, già fornita) e con tutte le restrizioni previste da Microsoft, non costituisce necessariamente un grande aiuto alla concorrenza. Se il sorgente Microsoft è disordinato e pieno di toppe (come si è visto in altre occasioni), poterlo esaminare non servirà a molto. È come chiedere a un cuoco la ricetta di una torta e sentirsi rispondere "facciamo così: io te ne vendo una fetta e ti arrangi tu a capire gli ingredienti, contento?".

È tuttavia interessante che quello che prima veniva dichiarato impossibile da Microsoft lo diventa, e anzi viene sbandierato come "la documentazione suprema" da Brad Smith di Microsoft, quando l'UE minaccia multe proporzionate al portafogli dell'azienda.

Nessun commento: