Quello che vedete qui accanto non è un astronauta della Stazione Spaziale Internazionale, nonostante le apparenze. È un paracadutista, Felix Baumgartner, poco prima di lanciarsi da quasi 22 chilometri di quota. Così in alto che il cielo è nero e gli aerei di linea volano sotto di lui e sono piccoli e lontani come lo sono per noi da terra.
Questo salto di Baumgartner, avvenuto il 15 marzo scorso, è solo un assaggio. A luglio scorso il paracadutista ha sfiorato i 30 chilometri di quota. Ma il suo obiettivo è salire, con il suo immenso pallone aerostatico Red Bull Stratos e in una capsula pressurizzata, fino a 36 chilometri (120.000 piedi) e lanciarsi nel vuoto – o meglio, nella tenue atmosfera residua che c'è a quella quota.
Precipiterà per circa cinque minuti e mezzo, superando il muro del suono, e aprirà il paracadute a 1500 metri da terra.
Lo scopo è battere il record del capitano USAF Joe Kittinger, che con attrezzature assai meno sofisticate si lanciò da 31 chilometri di quota nel 1960. Di quel record esiste una ripresa a colori affascinante, che però verrà superata, almeno in termini di spettacolarità e dettaglio, dalle telecamere in alta definizione che accompagneranno Baumgartner nel suo viaggio verticale.
Il tentativo è stato fissato per l'8 ottobre prossimo, sopra il deserto del New Mexico. Questo è un video che anticipa lo svolgimento dell'impresa:
Va sottolineato che Baumgartner non sarà nello spazio, che formalmente inizia ben più in alto (100 km secondo la FAI, 80 km secondo i criteri americani per essere dichiarati astronauti), e non sarà in assenza di peso ma pienamente sotto l'effetto della gravità, per cui nonostante la tuta speciale non potrà essere considerato un astronauta. Ma la vista dev'essere comunque straordinaria. Io mi accontenterei.
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