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2013/02/14

No, il Papa non s’è dimesso per evitare l’arresto

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “tsalsa” e “carla.spin*”.

Credit: Reuters.
Papa Benedetto XVI si sarebbe dimesso per evitare l'arresto e il sequestro dei beni della Chiesa. Così afferma un passaparola che sta circolando su Facebook e su vari blog. Pensavo che questa storia fosse così manifestamente stupida da non meritare un'indagine antibufala, ma pare che gli stupidi che abboccano a qualunque panzana, specialmente se si conforma ai loro preconcetti, siano più diffusi (e soprattutto più bertucciosamente rumorosi) di quanto avevo ottimisticamente stimato.

Per cui ecco qua, in sintesi, l'antibufala: il “Tribunale Internazionale sui Crimini di Stato e Chiesa” (itccs.org), quello che secondo il tamtam della Rete ha annunciato di aver emesso un sensazionale “mandato d'arresto” contro Joseph Ratzinger “per crimini contro l'umanità e per aver ordinato un complotto criminale”, non ha la benché minima validità legale: è semplicemente un gruppo di persone comuni che si è autoproclamato “Tribunale” sulla base di una personalissima interpretazione della cosiddetta Common Law (che in realtà non c'entra nulla). Un po' come se io, da domani, mi autoproclamassi Imperatore dell'Universo e Giudice Supremo della Galassia perché mi gira così.

L'ITCCS non c'entra nulla con la Corte Internazionale di Giustizia o con la Corte Penale Internazionale. È una barzelletta. E non fa neanche ridere, perché annacqua e trascina nel ridicolo un problema serissimo come quello degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti della Chiesa Cattolica.

Se vi siete fermati a leggere il comunicato dell'ITCCS invece di inoltrarlo istericamente a tutti e cliccare su “Mi piace”, avrete notato che parla di “un'azione imminente da parte di un governo europeo” e che addirittura si vanta che “il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha costretto alle dimissioni Joseph Ratzinger immediatamente, e in risposta diretta alla nota diplomatica relativa al mandato d’arresto che è stato rilasciato a lui da parte del governo del suddetto paese il 4 febbraio 2013”.

Sapete perché non viene indicato quale sarebbe questo “governo europeo”? Perché stando a questo comunicato dell'ITCCS del 2011, si tratta (per esclusione) della “nazione sovrana di Eurostaete”.

Non avete mai sentito parlare della nazione di Eurostaete? Neanche io. Non va confusa con Eurostat, che è l'ufficio di statistica dell'Unione Europea. Eurostaete è una micronazione, o meglio, una terra di nessuno lunga circa 500 metri e larga sei, situata al confine fra i Paesi Bassi e la Germania e nata da uno stupido pasticcio burocratico sulle linee di confine. Non è riconosciuta come nazione da nessuno, se non da un gruppo di persone del posto, come spiega Wikipedia in olandese.

In altre parole, il “mandato di arresto” per il Papa sarebbe stato deciso da un tribunale autoproclamato ed emesso da una nazione di fantasia larga sei metri.

Non ho altro da aggiungere.

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