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2013/02/12

La foto del fulmine su San Pietro

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “nike.62”. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2013/03/03.

English abstract
A photograph taken on the day of the announcement of Pope Benedict XVI's resignation shows St Peter's basilica being struck ominously by lightining. It is not a fake: it was taken by professional photographer Alessandro Di Meo and its authenticity is backed up by Italian news agency ANSA, by a very similar photo of the same bolt (taken by Filippo Monteforte of AFP) and by a video recording of the event.

Sta spopolando la foto di un fulmine che colpisce San Pietro, presentata per esempio qui su Repubblica e attribuita al fotografo ANSA Alessandro Di Meo. Secondo la didascalia, lo scatto è stato realizzato proprio nella giornata dell'annuncio delle dimissioni del Papa, e quindi ha un valore simbolico davvero notevole.

C'è chi si sta chiedendo se per caso la foto o la sua datazione possa essere falsa: ad alcuni pare una coincidenza troppo bella per essere vera che un fulmine abbia colpito San Pietro proprio ieri e che ci fosse un fotografo con l'obiettivo pronto proprio in quell'istante.

Ma consideriamo i fatti, almeno come esercizio d'indagine sull'autenticità di una fotografia: questa foto è attribuita a un fotografo professionista, non a una fonte anonima (come avviene invece di solito per le foto di fenomeni eccezionali). Alessandro Di Meo avrebbe molto da perdere se risultasse che la sua foto è truccata, per cui il movente pare poco credibile.

Un altro elemento a favore dell'autenticità è che c'è anche un'altra foto dello stesso tipo, sempre scattata ieri ma presa da un'angolazione leggermente differente: è diffusa da Agence France-Presse e attribuita a Filippo Monteforte. Ne vedete qui accanto una versione ridotta. Il fulmine ha una forma quasi identica, a parte le leggere variazioni spiegabili con la diversa angolazione.

Dal punto di vista tecnico, nella versione pubblicata da Repubblica non ho trovato dati EXIF che possano chiarire la questione. Certo, i dati EXIF si possono alterare, ma se fossero risultati errati sarebbe stato un indizio molto significativo. Questa strada, insomma, in questo caso non è percorribile, almeno per ora: bisognerebbe avere la foto originale [v. aggiornamento 14:30 qui sotto].

Un altro dubbio che molti mi stanno ponendo è come si possa fotografare un fulmine: dura talmente poco che ci vorrebbero dei riflessi sovrumani (e una fotocamera molto veloce) per immortalarlo. Il metodo classico è semplicissimo per chi ancora usa una fotocamera vera invece del telefonino, e l'ho provato anch'io: si monta la fotocamera su un cavalletto o altro supporto per tenerla immobile e poi si usa un tempo di posa di alcuni secondi. Se durante la posa cade un fulmine, viene fotografato. Basta fare tanti tentativi durante un temporale e prima o poi il fulmine capita nel momento giusto. Tutto qui. L'unico limite di questo metodo è che si può usare solo quando il cielo è buio, altrimenti la sua luminosità satura l'immagine.

I commenti dei lettori hanno aggiunto altre tecniche: fare una ripresa video e poi estrarne i fotogrammi contenenti i fulmini. Con la risoluzione offerta dalle fotocamere e videocamere di oggi il risultato è spesso di ottima qualità. In alternativa ci sono alcune fotocamere che tengono in memoria gli ultimi secondi delle immagini captate dal sensore e poi memorizzano l'immagine corrispondente a un rapido cambio di luminosità.

È insomma relativamente facile fotografare un fulmine di sera, come nella foto in questione: ma quanta fortuna ci vuole per fotografarne uno che colpisce proprio San Pietro? Meno di quel che si potrebbe pensare. L'edificio è alto e dotato di parafulmini e quindi viene colpito piuttosto spesso [v. aggiornamento 2013/03/03]: per esempio, c'è un articolo del 2005 nel quale l'arcivescovo Comastri dice che è in corso l'installazione di un nuovo parafulmine “perché molti fulmini colpiscono la basilica”, come citano varie fonti. E ieri a Roma c'è stato un forte temporale, a quanto mi risulta.

Per chi si sta chiedendo se un fulmine su San Pietro proprio nel giorno dell'annuncio delle dimissioni del Papa è un segno, posso dire in tutta sincerità che lo è. È un segno che i parafulmini funzionano, e che quando si tratta di scegliere se proteggere un luogo di culto usando la scienza o le preghiere, anche i fedeli scelgono la scienza. Perché funziona.


Aggiornamento (2:30): la foto del Duomo di Milano


Sta iniziando a circolare una foto (esempio; esempio) che mostrerebbe lo stesso fulmine sopra il Duomo di Milano “anni prima”, insinuando che la foto del fulmine su San Pietro sia un fotomontaggio.

Il fulmine è effettivamente identico nella foto del Duomo e in quella di San Pietro, ma c'è un dettaglio interessante: l'immagine “fulminata” del Duomo è uguale a quella che si ottiene aggiungendo il cielo e il fulmine di San Pietro alla foto del Duomo presente su Wikipedia. Anche i passanti sono identici.

La foto in circolazione.

La foto di Wikipedia.


Aggiornamento (14:30): funzionamento dei parafulmini, riflessi mancanti, video e dati EXIF della foto


Nei commenti c'è chi ha interpretato la mia frase “È un segno che i parafulmini funzionano” nel senso che i parafulmini attirerebbero i fulmini. Non è così: i parafulmini offrono semplicemente un percorso sicuro alla scarica elettrica, che sarebbe caduta comunque nella zona colpita.

Per chi si chiede come mai mancano i riflessi del fulmine sulla piazza resa lucida dalla pioggia, basta seguire le linee del riflesso della facciata della basilica per notare che il riflesso del fulmine si troverebbe al di fuori dell'immagine.

Ho ricevuto dall'ANSA i dati EXIF della foto originale e con il permesso dell'agenzia li pubblico qui accanto: quelli salienti sono l'orario (17:56:47), il tempo di posa (8 secondi) e il diaframma (f/9).

L'ANSA mi ha inoltre spiegato che il fotografo si è appostato a lungo proprio allo scopo di catturare l'immagine suggestiva di un fulmine che colpiva la basilica: non è, insomma, uno scatto casuale. L'ANSA ha anche pubblicato un articolo che spiega i dettagli della realizzazione dello scatto.

Inoltre c'è una ripresa video che mostra su San Pietro un fulmine dall'aspetto identico a quello mostrato nella foto.

A questo punto penso che non vi sia più ragionevole dubbio: la foto è da considerare autentica. Complimenti all'autore per la sua perseveranza.


Aggiornamento (2013/03/03): la frequenza dei fulmini su San Pietro


La BBC ha pubblicato un articolo che segnala che la rete europea di sensori per i fulmini ha rilevato il lampo fotografato, che quindi è stato identificato con precisione alle 17:54:24. L'articolo include anche una mappa dei fulmini nell'Italia centrale e nota anche che secondo gli esperti interpellati il fenomeno di un fulmine che colpisce un luogo di culto non è affatto raro.

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