Questo è Juan Avalos, un vero marine degli Stati Uniti la cui foto viene abusata dai truffatori (@shreddedmilitary), secondo la BBC. |
Le truffe sentimentali o romance scam, in cui il criminale finge online di essere innamorato della vittima e le chiede aiuto sotto forma di soldi con i pretesti più strani, causano danni economici e psicologici a tutte le latitudini. Dalla BBC arriva il racconto di un’indagine lanciata per rintracciare uno di questi truffatori, che nel Regno Unito fanno almeno dieci vittime al giorno e incassano in media 15.000 sterline (circa 19.000 franchi o 17.000 euro) da ciascuna persona ingannata. E questi sono solo i numeri delle truffe denunciate; non si sa quante siano quelle che non vengono segnalate alla polizia.
I truffatori agiscono secondo uno schema abbastanza standard: conoscerlo può essere utile per difendersi. Trovano le proprie vittime, uomini o donne, nei siti di incontri. Imbastiscono lunghe conversazioni per poi dichiararsi innamorati e chiedere soldi, ma non per se stessi: c’è sempre una scusa apparentemente plausibile.
Ma quello che colpisce è la loro crudele implacabilità: quando trovano una vittima, una persona particolarmente sensibile e vulnerabile che cade nella loro trappola, la spillano ripetutamente, cambiando identità o passandosi il suo nome.
La BBC racconta il caso di un uomo di 67 anni, Roy, che credeva di aver trovato l’amore online. Il suo truffatore si spacciava per una donna americana di nome Donna, che raccoglieva fondi per un progetto benefico in Malesia. Mandando a “Donna” cifre modeste pensando di dare aiuti umanitari, Roy ha perso circa 100.000 sterline (128.000 CHF/113.000 EUR). Quando ha capito il raggiro, ha interrotto i contatti, ma ora è pieno di debiti. E i truffatori continuano a tempestarlo di richieste di contatto. Alla fine, spesso, la vittima ricade nella trappola. Quando la BBC è arrivata per intervistare Roy, ha trovato sul suo calendario un appunto: “Pagato 500 dollari a Sherry”. Sherry è la sua nuova amica del cuore americana, incontrata online, che sta seguendo esattamente lo stesso schema del truffatore precedente.
Athar Ahmad, un giornalista della BBC, è andato online e ha finto di essere una donna in cerca d’amore. In poco tempo ha ricevuto le richieste di contatto di quattro uomini. La sua esperienza rivela le tecniche usate per il romance scam.
- Tutti i truffatori hanno dichiarato di essere soldati americani: questa è una storia di copertura usatissima, perché offre al truffatore una scusa perfetta per non incontrarsi di persona e una giustificazione plausibile per farsi mandare soldi oltreoceano.
- I truffatori sono andati subito al sodo, dichiarandosi innamorati già dopo un paio di giorni di conversazione online e proponendo il matrimonio già al terzo giorno. Questo dovrebbe essere uno dei primi campanelli d’allarme e in teoria dovrebbe insospettire subito. Ma in realtà è una tecnica di preselezione delle vittime: se una vittima non sospetta nulla dopo una proposta del genere, così evidentemente anomala, vuol dire che è il tipo di persona che cadrà facilmente nelle trappole successive.
- Questi truffatori usano foto di altre persone trovate online: una ricerca per immagini in Google spesso consente di identificare la fonte di queste fotografie e verificare che si tratta di un raggiro. La vittima non ci penserà, ma gli amici della vittima che cercano di convincerla che si tratta di un imbroglio possono fare questa ricerca per provare alla vittima che il seduttore o la seduttrice di turno è davvero un impostore.
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La BBC contatta una delle persone le cui immagini vengono usate dai truffatori: si chiama Juan Avalos, è un vero marine degli Stati Uniti che si è trovato costretto a pubblicare avvisi online nei suoi profili social perché le sue foto vengono abusate costantemente. Non può togliere le proprie foto da Internet, perché altrimenti nessuno potrebbe cercarle e scoprire l’inganno.
A un certo punto uno dei truffatori che stanno cercando di circuire il giornalista della BBC commette un errore: lascia in una delle foto inviate tramite WhatsApp un nome diverso da quello finto con il quale si è presentato. Diceva di chiamarsi Paul Richard, ma nella foto c’è il tag Dan Coolman. La BBC rintraccia un Dan Coolman che sta in Nigeria e gestisce un negozio di barbiere a Ibadan: ha lo stesso numero di telefono usato dal truffatore.
Anche Dan Coolman è un nome finto: il telefono è intestato a Daniel Joseph Okechkwu. Da queste informazioni la BBC risale a un account Twitter omonimo che contiene la stessa foto usata dal truffatore. I giornalisti vanno a Ibadan, ma trovano che il negozio è chiuso da settimane e non si sa nulla del titolare.
Sono passati, a questo punto, tre mesi dalla prima presa di contatto: la BBC decide di telefonare al truffatore e rivelargli come stanno le cose. Dapprima il finto Paul Richard/Dan Coolman insiste a dire che è davvero un soldato americano e poi riaggancia.
Poi richiama, confessando tutto: dice che è il suo primo tentativo di romance scam e che si è trovato costretto a farlo perché il suo negozio è fallito. Parla con toni sinceri e si scusa per il modo in cui ha trattato il giornalista. Dice che vuole smettere di fare il truffatore.
Ma per farlo, dice, ha bisogno di soldi: non è che il giornalista gliene manderebbe un po’?
I truffatori, insomma, sono senza vergogna e senza pietà e non si arrendono mai, neanche quando pensi di averli messi con le spalle al muro. Non fatevi commuovere, e fate attenzione.
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