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2019/08/07

SpaceX recupera una carenatura dallo spazio. Con una rete appesa sopra una barca

Ultimo aggiornamento: 2019/08/07 16:40.

Il lancio di ieri notte (ora europea) di un Falcon 9 di SpaceX è andato a buon fine e ci siamo quasi abituati al fatto che i razzi oggi possono essere riutilizzati invece che buttati via ogni volta, con costi e inquinamento conseguenti. Il vettore di ieri notte era al suo terzo volo e ha concluso la propria carriera di lanciatore inserendo in un’orbita di trasferimento verso la posizione geostazionaria un satellite per telecomunicazioni della serie AMOS, raggiungendo la ragguardevole velocità di oltre 35.000 km/h, vicina a quei 40.000 km/h che consentirono agli astronauti Apollo di raggiungere la Luna.

Tuttavia per ottenere questo risultato è stato necessario rinunciare alla riusabilità del primo stadio: il Falcon 9 è partito in configurazione “leggera”, senza zampe di atterraggio, e si è disintegrato durante il rientro dopo aver messo in orbita il satellite.

Ma non tutto è stato buttato via: infatti almeno una delle due parti della carenatura che protegge il satellite durante il volo verso lo spazio è stata recuperata. Le carenature di SpaceX sono infatti progettate per essere riutilizzabili. Visto che costano circa tre milioni di dollari l’una, non è un risparmio da poco.

La tecnica di recupero è decisamente originale. Questo è un video del rientro di una delle metà della carenatura, tratto da un’altra missione (STP-2): le psichedeliche scie azzurre sono prodotte dall'attrito con l’atmosfera, visto che la carenatura rientra a velocità elevatissima. Dopo aver rallentato grazie alla resistenza aerodinamica, la carenatura apre un paracadute e plana verso l’oceano in modo controllato.



La carenatura raggiunge un’area prestabilita, dove l’attende.... una barca con una grossa rete. No, sul serio.




Una versione a risoluzione migliore:



È la seconda volta che questa stravagante tecnica di recupero ha successo: la prima risale a un mesetto fa, con il recupero di una carenatura del terzo volo di un Falcon Heavy.

L’altra metà della carenatura è planata in mare e dovrebbe essere stata anch’essa recuperata. Lo scopo della cattura in una rete è per evitare che la carenatura si contamini con l’acqua di mare e tutti i residui e le creature che contiene.

SpaceX ha recuperato numerose carenature ripescandole dall’oceano (più due catturate direttamente nella rete), però per ora non ne ha riutilizzata nessuna. Ma l’azienda di Elon Musk ci ha abituato, forse fin troppo bene, a idee apparentemente folli che poi diventano fattibili e infine diventano la nuova normalità.


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