Conti correnti congelati in Second Life. Dentro ci sono soldi veri

Tutto bello, tutto multimediale, tutto entusiasmante, ma cosa c'è dietro la facciata? Il sito australiano The Age riferisce che Ginko Financial, la più grande banca virtuale di Second Life, ha congelato tutti i conti il 9 agosto scorso perché i correntisti hanno cercato in massa di ritirare i propri fondi. Sono a rischio alcune centinaia di migliaia di dollari. Dollari veri, s'intende.
Ginko è di proprietà di un brasiliano, Andre Sanchez. Ha attratto i correntisti offrendo lo 0,1% giornaliero di interessi, pari al 44% annuo: un classico sintomo di qualcosa che non quadra. Ginko asserisce di avere 18.000 correntisti e fondi versati pari a 700.000 dollari statunitensi reali. Adesso ha smesso di accettare versamenti, ha bloccato tutti i prelievi e ha convertito i saldi dei conti in titoli virtuali, che ora sono trattabili presso una delle Borse virtuali di Second Life, anch'essa gestita da un singolo individuo, l'australiano Luke Connell. In questo momento i titoli vengono scambiati a un valore molto più basso di quello nominale, per cui venderli significa una perdita netta per i correntisti.
C'è chi però non condivide tanto ottimismo e mette in guardia gli utenti contro le trappole della finanza virtuale, come Reuters, che ricorda che Ginko è esente dalle normali regolamentazioni e non è sottoposta alle verifiche ispettive che caratterizzano una banca vera. C'è chi si spinge oltre e definisce Ginko una piramide di denaro.
Non è la prima volta che il sistema economico virtuale di Second Life viene colpito da problemi che si ripercuotono anche nella vita reale. A fine luglio, la Reuters ha segnalato il furto di 12.000 dollari reali da parte di un ex dipendente della Borsa virtuale World Stock Exchange, perpetrato tramite la rete di bancomat virtuali di Second Life.